Continuano a crescere i numeri del contagio da coronavirus. Secondo i dati diffusi nella serata di ieri dalla direzione sanitaria regionale, nell’Asl 1 Imperiese sono 87 i casi, di cui 11 in terapia intensiva, 327 le persone in sorveglianza attiva.
Per fare il punto della situazione provinciale abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente Domenico Abbo.
“Il quadro della situazione non è semplice – esordisce. Come sapete bene c’è un aumento di casi e di persone controllate. Devo dire che tutti stanno lavorando al meglio e devo spezzare anche io una lancia in favore degli operatori sanitari che sono davvero in trincea e non possiamo che ringraziarli per ciò che stanno facendo.
La situazione degli ospedali mi sembra che sia sotto controllo. Per il momento, per fortuna, non è di estrema criticità nel ponente. L’ospedale di Sanremo sta via, via diventando una sorta di centro unico per curare questa tipologia e mi pare che si tratti di un reparto molto avanzato con grosse professionalità. I decessi purtroppo sono legati anche a questioni anagrafiche. Nonostante ciò è logicamente un dispiacere, dobbiamo fare tutto il possibile per salvare ogni vita umana. Quando sento discorsi di altre nazioni, sull’età e altro, mi sembrano aberranti.
Va poi sottolineato sicuramente – aggiunge il presidente – un risveglio della società e della solidarietà come spesso succede nelle situazioni gravi, e questa è gravissima”.
Per quanto riguarda il discorso economico: “Adesso l’emergenza è sanitaria – dichiara Abbo. Vedo associazioni di categoria che giustamente chiedono degli interventi per i propri associati. La prima cosa ora è però la salute, è meglio trovarci sani tutti fra due mesi anche più poveri e con qualche lavoro in meno. Mi pare che grosse possibilità di previsione sulla fine di questa situazione non ci siano. Speriamo di ritrovarci tutti e a quel punto ci rimboccheremo le maniche – precisa.
Le aziende più deboli rischieranno di chiudere, ma io guardo anche al lato positivo. Non è esattamente la guerra, noi ci spostiamo da un divano all’altro o almeno dovremmo farlo stando a casa. Credo che finita questa pandemia ci sarà un momento di speranza e ripresa, economicamente non la vedo così brutta è chiaro che serviranno degli aiuti. Per quanto riguarda la provincia non so come potremo aiutare qualcuno, non abbiamo più determinati settori e fondi. Ci occupiamo di altre cose come scuole e trasporti. In questo campo, d’accordo con l’assessore regionale Berrino, stiamo cercando di limitare al minimo viaggi di Rt dato che il più degli autobus circola vuoto”.
Conclusione dedicata a un appello alla cittadinanza: “State a casa. Colleghi sindaci continuano a segnalarmi persone che vanno appositamente in giro con la borsa della spesa come scusante per eventuali controlli. Questi comportamenti sono davvero inqualificabili. Restiamo nelle nostre case, è l’unico modo per fermare il coronavirus”.