In vista delle elezioni politiche del 4 marzo il Vescovo della diocesi Ventimiglia Sanremo, Mons. Antonio Suetta, manda un messaggio a tutti i fedeli chiedendo di andare ad esprimere la propria preferenza in questo importante appuntamento alle urne.
Carissimi fedeli,
in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo 4 marzo, come pastore di questa Chiesa, desidero proporre alla vostra attenzione alcuni spunti per la riflessione personale circa questo alto e importante momento della vita democratica del nostro Paese.
In un’antica lettera dei primi secoli della Chiesa, viene descritto efficacemente il ruolo dei cristiani nella vita pubblica di una comunità civile:“Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Vivono sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Osservano le leggi stabilite ma, con il loro modo di vivere, sono al di sopra delle leggi. I cristiani rappresentano nel mondo ciò che l’anima è nel corpo” (Lettera a Diogneto).
Si tratta di un compito altissimo, a pensarci bene. In che modo possiamo tradurre questo compito nel nostro oggi?
Dinanzi alle dilaganti notizie di corruzione e malaffare la prima tentazione è quella di fuggire dalla politica, rifugiandosi nell’astensionismo. Questa, talvolta, è la scelta dei più giovani, che non amano entrare nelle beghe contorte dei partiti, nelle logiche di correnti o di promesse dell’ultima ora e tecnicismi vari.
Spesso è anche la scelta di chi intende esprimere così una forma di protesta.
A costoro ricordo che il voto è un diritto, ma è anche un dovere: esso esprime la nostra partecipazione alla cosa pubblica, è il nostro contributo al buon governo di ciò che abbiamo in comune. Non possiamo pertanto fuggire dinanzi al voto. Siamo invece chiamati a esprimere la nostra volontà, alla luce dei valori in cui crediamo, perché nulla ci è estraneo di quanto accade nel mondo.
In che modo, dunque, possiamo orientarci nel voto? E cosa chiedere a chi ci rappresenterà in Parlamento, che è la sede delle grandi decisioni prese proprio ‘in nome del popolo italiano’?
Mi sembra chiaro che la prima cosa da chiedere è che rappresentino davvero in modo più fedele possibile quella visione della persona umana, della famiglia, della società in cui crediamo secondo i fondamenti della fede. È questo il vero “voto utile” che dovremmo esprimere; altre questioni (economia, rapporti internazionali e assetti sociali), per quanto preziose, spesso non fanno la differenza. Occorre pertanto chiedere a chi andrà in Parlamento per nostro conto che si faccia fedele interprete dei valori fondamentali e “non negoziabili”.
Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo subìto scelte politiche penalizzanti per la famiglia, per la vita umana nel suo nascere e nella sua fine naturale, per i giovani, per i più bisognosi. Nel nostro Paese è cresciuto il divario tra chi è ricco e chi invece vive con poco, sono aumentati i poveri.
Alla politica dunque dobbiamo chiedere che tuteli, sostenga, promuova e protegga, la famiglia, la nascita di nuove vite umane, la cura per gli ammalati e per i più bisognosi.
Per questo, occorre scegliere con lucido discernimento persone e gruppi politici in grado di portare avanti queste istanze, rimettendo al centro la persona umana. I cristiani possono e devono dare un segno di novità e discontinuità rispetto al passato, ad una visione politica incentrata solo sull’economia, sulla massimizzazione del profitto e sull’andamento dei mercati.
Papa Francesco, in un discorso pubblico, ha affermato: “Occorre rilanciare i diritti della buona politica, la sua indipendenza, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico, ad agire in modo da diminuire le disuguaglianze, a promuovere con misure concrete il bene delle famiglie, a fornire una solida cornice di diritti–doveri – bilanciare tutti e due – e a renderli effettivi per tutti. Il popolo, che si riconosce in un ethos e in una cultura propria, si attende dalla buona politica la difesa e lo sviluppo armonico di questo patrimonio e delle sue migliori potenzialità” (discorso a Cesena,1° ottobre 2017).
Il Signore susciti buoni politici, che abbiano davvero a cuore la famiglia, il popolo e il bene dei poveri, e doni a noi cristiani la forza della testimonianza e del coraggio anche nelle scelte elettorali.
La Madre del Signore, che oggi festeggiamo nell’anniversario della sua prima apparizione a Lourdes, aiuti i credenti e gli uomini di buona volontà ad imitare il suo si, incondizionato e pronto, al dono della vita e alla famiglia come l’ha pensata e voluta il gesto creativo di Dio.