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L’associazione Polis interviene con una nota stampa in risposta alle dichiarazioni della lista “Imperia senza padroni” sulla richiesta del Comune del capoluogo ponentino di anticipazioni di cassa per 18 milioni di euro.

“Chi commenta negativamente la richiesta dell’anticipazione di cassa deliberata dalla Giunta del Comune di Imperia, affermando che “le uscite non devono superare le entrate”, dimostra scarsa, se non nulla, dimestichezza con la contabilità degli enti pubblici.

Come dovrebbe essere noto a chiunque amministri o abbia la pretesa di farlo, il bilancio preventivo del Comune deve necessariamente essere in pareggio e l’anticipazione di cassa viene utilizzata solo e soltanto per pagare spese già finanziate e indifferibili, e non certamente per pagare spese improvvisate.

Lo scopo della richiesta dell’anticipazione di cassa è semplice: consentire il pagamento tempestivo dei lavori previsti a bilancio, e correttamente finanziati, tutte le volte che l’erogazione del finanziamento arriverà successivamente perché soggetta a rendicontazione. Quindi prima il Comune paga e poi i vari enti rimborsano.

Facciamo un esempio. Negli anni passati il Comune di Imperia è stato in anticipazione di cassa perché ha provveduto ai lavori di riparazione degli ingenti danni provocati dalle mareggiate del 2018. Tutti quei lavori furono eseguiti con uno specifico finanziamento della Protezione civile, ma il Comune anticipò il pagamento grazie alla sua dotazione di anticipazione di cassa. Successivamente, una volta erogato il finanziamento, la cassa del Comune è tornata in attivo.

Se qualcuno pensa che con l’anticipazione di cassa possano essere pagate spese non previste e finanziate, ciò significa che non conosce i principi della finanza pubblica.

La situazione dei conti del Comune di Imperia è certamente gravata dal peso del ripiano del disavanzo 2015 e dei debiti fuori bilancio del passato che l’amministrazione Scajola ha trovato al suo insediamento. Ma, al di là di questo, è una situazione chiara e pulita, come ribadito dalla Corte dei Conti.

Concludiamo con un semplice invito per il futuro: studiare! Conoscere per deliberare”.