Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa di Imperia Rinasce.
“Proprio per l’importanza e la rilevanza che riteniamo si debba dare al sociale e in particolare al tema della disabilità, ci teniamo ad approfondire alcuni dei punti che sono stati sollevati dall’associazione Polis. Innanzitutto, vorremmo sapere come queste risorse, di cui si vanta un aumento del 50% rispetto all’amministrazione precedente, sono state utilizzate e cosa di concreto sta facendo il Tavolo di coordinamento sociale. L’assistenza domiciliare 7 giorni su 7 non esiste: il servizio non è attivo la domenica e nei festivi, le ore concesse sono poche, si limitano a 7/8 ore settimanali che addirittura vengono dimezzate se la disabilità è grave e quindi serve doppia assistenza. Come mai, nonostante i fondi specifici ricevuti lo scorso anno dai centri estivi privati, i bambini con disabilità più gravi non sono stati accolti?
Forse sono necessari maggiori controlli che assicurino che tali centri siano adatti a tutti. Inoltre, ancora non ci è noto come siano stati impiegati i fondi (68 mila euro) destinati a una figura specifica di assistenza alla comunicazione e autonomia nelle scuole per i bambini e i ragazzi con disabilità, fino alla terza media. Nonostante i 21 educatori, dipendenti comunali, il personale è carente in numero, spesso mancano le competenze per assistenze più complesse e il nuovo personale non viene affiancato per l’inserimento. Diventano complessi gli spostamenti, anche per passeggiate, fondamentali per l’inclusione sociale, perché il personale non è dotato di mezzi attrezzati e non può guidare quello, attrezzato, della famiglia. Anche un piacere come dovrebbe essere quello di recarsi alla spiaggia, spesso viene negato, gli operatori infatti non sono autorizzati ad aiutare le famiglie in spiaggia. Sono poi numerose le mancanze: ancora il Comune non è riuscito ad organizzare un pranzo assistito 1:1 o centri estivi adeguati per i bambini con grave disabilità (con legge 104 art. 3 comma 3). Anche il servizio di pulmini per il trasporto dei ragazzi da casa ai centri diurni (e ritorno) pur essendo gratuito non è efficiente: per risparmiare i pulmini sono pochi e questo fa sì che siano eccessivamente affollati e che i ragazzi debbano rimanerci anche per più di un’ora, creando ovvi disagi. Sicuramente Carpe Diem è una buona iniziativa, ma non dimentichiamoci degli anziani che non sono autonomi e non indipendenti negli spostamenti, come possono fruirne?
Sembra scontato dover ricordare che se si fa qualcosa, questa deve essere fruibile da tutti, ma per ora non è così. Nell’incontro del 5 aprile con il nostro candidato sindaco Ivan Bracco e la nostra candidata Michela Aloigi, sul tema, sono emerse le criticità ma anche proposte per rendere più inclusiva la città. Si ritengono indispensabili alcune misure: eliminare le barriere architettoniche, che si ritrovano anche in luoghi pubblici e che nonostante le leggi spesso si inseriscono in opere nuove; rinforzare l’assistenza domiciliare; scuole estive comunali per tutti; un censimento preciso che permetta di capire quante sono le persone con disabilità e dove abitano, fondamentale in caso di emergenze, ma anche per offrire una mappatura pensata per i parcheggi. Nel nostro programma il sociale ha un ruolo centrale: non si tratta di propaganda, ma è ben chiaro che per ora Imperia non è una città adatta a tutti”.