comunità energetiche

In arrivo 10 milioni di euro per le imprese liguri che investono in efficientamento energetico. È quanto ha stanziato Regione Liguria, su iniziativa dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana, per lo strumento finanziario rientrante nell’azione 2.1.2 del PR FESR 2021-2027.

“Produrre meglio e consumare meno: è l’obiettivo che, in linea con lo schema di Piano Energetico Ambientale Regionale 2030, stiamo da tempo perseguendo per aiutare le imprese a ridurre le emissioni e a contenere i costi energetici – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Energia Alessio Piana. – Questi nuovi 10 milioni di euro, che includono tra i potenziali beneficiari anche il mondo della grande impresa per la parte a finanziamento agevolato, si aggiungono a quelli attivati nei mesi scorsi in favore esclusivo delle micro, piccole e medie e degli enti locali”.

“L’invito – aggiunge l’assessore – è quello di sfruttare questa opportunità, che sarà attiva a partire dal prossimo 16 febbraio, che combina strumenti agevolativi come il fondo perduto (a copertura del 43% dell’investimento), il finanziamento a tasso agevolato (a copertura del 45% dell’investimento) e l’abbattimento dei costi di garanzia per rinnovare energeticamente i propri immobili aziendali”.

In particolare, l’amministrazione regionale intende ridurre di almeno il 30% le attuali emissioni inquinanti degli stabilimenti con uno strumento finanziario che per le micro, piccole e medie imprese prevede un mix di agevolazioni (fondo perduto, prestito al tasso dell’1,5% e abbattimento costi garanzia) a copertura dell’88% degli investimenti effettuati per migliorare l’efficienza energetica, per l’adeguamento o la sostituzione di macchinari. Per le grandi imprese l’agevolazione è limitata al prestito a tasso particolarmente vantaggioso a copertura massima dell’80% dell’investimento.

Sono ammissibili ad agevolazione interventi avviati, purché non conclusi a partire dal 1° luglio 2023 nel caso delle micro, piccole e medie imprese, mentre scatta dal 17 gennaio 2024 la retroattività per le grandi. Sono ammessi ad agevolazione interventi per la riqualificazione energetica degli immobili (coibentazione dell’involucro edilizio, sostituzione dei serramenti e delle superfici vetrate, realizzazione di pareti ventilate/giardini verticali/tetti verdi/opere per l’ottenimento di apporti termici gratuiti, installazione di sistemi schermanti e sistemi di climatizzazione passiva, ristrutturazione dell’impianto termico, installazione di sistemi e dispositivi per il controllo automatizzato e la telegestione, efficientamento del sistema di illuminazione o sistemi di trasporto interni, realizzazione di rete di teleriscaldamento diretta all’autoconsumo), riqualificazione energetica degli impianti produttivi per aumentare l’efficacia delle misure di efficienza energetica e limitare il consumo di energia (digitalizzazione, building automation, misurazione intelligente), sostituzione degli impianti e dei macchinari con nuovi e più efficienti.

Gli interventi, per essere ammessi ad agevolazione, non devono essere inferiori ai 20mila euro in caso di microimpresa, 100mila euro in caso di piccola, media o grande impresa. L’intervento massimo consentito è di un milione di euro. I progetti d’investimento devono essere, in ogni caso, completati e rendicontati entro il 10 novembre 2024.

Le imprese interessate possono far domanda esclusivamente online, accedendo al sistema “Bandi on line” di Filse, dal 16 al 29 febbraio 2024. A partire dal 12 febbraio sarà attiva la modalità offline per iniziare a predisporre la candidatura.