Sarà attiva dal 25 settembre al 24 novembre la seconda finestra del bando regionale dedicato all’economia circolare. Ad annunciarlo è l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.
La misura, rientrante nell’ambito dell’azione 2.6.1 del PR Fesr 2021-2027, prevede una dotazione superiore ai 2,6 milioni di euro, così suddivisa: quasi 1,6 milioni in prestito rimborsabile, 1 milione in contributo a fondo perduto e circa 35mila euro per l’abbattimento dei costi di garanzia.
“Continua l’impegno di Regione Liguria in favore delle piccole e medie imprese liguri che intendono convertire l’attività di impresa da un approccio lineare a uno circolare – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. – Alla chiusura della prima finestra del bando sono giunte agli uffici di Filse, la finanziaria ligure per lo Sviluppo economico regionale che istruisce le pratiche, 14 domande per un totale di contributo richiesto pari a 1,4 milioni di euro. Un dato parziale che contiamo di incrementare con questa nuova finestra”.
“Un intervento tempestivo – aggiunge Benveduti – che certifica la volontà regionale di continuare ad accompagnare le imprese nel processo di re-immissione di quelle materie prime inutilizzate nella catena del valore. Traguardando, perché no, un modello regionale industriale più razionale e conservativo”.
L’agevolazione è concessa, in parte a fondo perduto e in parte a finanziamento, a copertura dell’80% dell’investimento effettuato dalle piccole e medie imprese (fino al 90% per quelle dell’entroterra).
Il bando finanzia progetti finalizzati alla conversione dell’attività di impresa da un approccio lineare a uno circolare in ambito industriale, manifatturiero e della bioeconomia, ovvero il recupero e la valorizzazione degli scarti organici dei processi di produzione, realizzati e rendicontati entro il 31 ottobre 2024.
Tra le iniziative finanziabili sono ammissibili i costi per: opere edili ed impiantistiche (nel limite del 10% dell’investimento complessivo); acquisto di macchinari, impianti produttivi ed attrezzature; prestazioni consulenziali (nella misura non superiore al 40% dell’investimento complessivo); acquisto di software, brevetti, licenze, know-how (nel limite del 20% dell’investimento complessivo); costi indiretti (fino al 7% dei costi diretti ammissibili).
Per essere ammissibile a co-finanziamento regionale il costo del progetto dev’essere compreso tra i 25mila euro e i 250mila euro. Le imprese interessate possono far domanda esclusivamente online, accedendo al sistema “Bandi on line” di Filse, dal 25 settembre al 24 novembre. È già attiva la modalità off-line per iniziare a predisporre la candidatura.