L’imperiese Giorgia Brusco vince l’edizione 2020 del Mario Fratti Award di New York con il testo “Briciole di allegria”, un testo che unisce in sé una forte vena ironica, unita ad una grande drammaticità e forza degli argomenti trattati.
Il testo verrà tradotto nei prossimi mesi in lingua inglese e presentato a New York. La cerimonia di premiazione, avrebbe dovuto aver luogo lunedì 11 maggio, presso l’Istituto Italiano di Cultura, 686 Park Avenue, Manhattan, ma l’attuale situazione mondiale ha purtroppo bloccato la possibilità di fare l’evento dal vivo. Perciò l’evento sarà spostato in ottobre.
Nato nel 2014 per celebrare il teatro italiano negli Stati Uniti, il premio per la drammaturgia italiana, organizzato da Kairos Italy Theater e KIT Italia in partnership con varie istituzioni in America e in Italia, è intitolato a Mario Fratti autore a coronamento della sua carriera internazionale e del suo indefesso impegno per la diffusione del teatro italiano all’estero.
Mario Fratti avvia alla fine degli anni cinquanta una ricca produzione drammatica. È del 1959 il suo primo dramma “Il nastro”, vincitore del premio RAI, che però non fu mai radiotrasmesso.
Giudicato allora sovversivo, il dramma narra il rifiuto di confessare sotto tortura di alcuni partigiani, poi fucilati dai fascisti. Legata al caso la circostanza che lo porta negli Stati Uniti. Nel 1962 presentò al Festival di Spoleto il suo atto unico “Suicidio”. Piacque a Lee Strasberg, che lo invitò a presentarlo anche all’Actor’s Studio di New York. In quella fucina delle avanguardie teatrali fu un vero successo. Poi ne seguirono altri, fino ad oggi. Oggi la sua produzione assomma oltre 100 opere. Negli Stati Uniti, sin dal suo arrivo da Venezia, nel 1963, lo accoglie con favore la critica. Subito insegna a New York nella prestigiosa Columbia University e poi all’Hunter College, dove ha tenuto la docenza fino al 1994.
Queste le motivazioni della vittoria: “Testo con un forte potenziale emotivo determinato dalla scrittura scenica e dal suo contenuto: la prima, accattivante e molto serrata, potenzia, senza limitarla, la fluidità del racconto; il secondo, estremamente attuale e trattato con originalità, fa nascere sorrisi intrisi di tenera tristezza”. È appunto questo contrasto che determina la scintilla vitale dell’opera, mentre storia, personaggi e sviluppo narrativo rendono il testo potenzialmente traducibile e interessante per l’estero.
Il testo “Briciole di allegria” narra di due persone anziane che vivono sole. A causa di un banale incidente coinvolgono nelle loro vicende un’ignara passante, la quale si prende a cuore la vita dei due e decide di dedicargli del tempo alla ricerca di un fantomatico figlio che sembra non arrivare mai. Viene in questo modo proiettata nel loro mondo fatto di silenzi, sarcasmo, fantasie, ricordi, disillusioni, ma anche gesti banali d’amore che altro non sono che una disperata richiesta di attenzione. Ma la visione ad un certo punto si ribalta mettendo in luce ombre nascoste e immensi dolori celati dietro un’apparente superficialità.
Spesso siamo portati a parlare di problemi importanti in modo serioso. Ma a volte è il sorriso (anche amaro) a entrare più profondamente nelle nostre anime e a lasciarci spunti di riflessioni ed emozioni forti. Ciò che in questo testo si vuole mettere in risalto è il ‘problema’ delle persone anziane nella società moderna, del rapporto tra il mondo che gira e la loro apparente immobilità, la loro gestione e il loro ruolo. Ma anche l’inganno delle apparenze, le motivazioni, a volte molto nascoste, che portano alla rottura di certi legami. Ognuno sostiene le proprie ragioni, ognuno ha i propri dolori che gli impediscono di guardare il mondo con occhi limpidi e di valutare l’oggettività delle cose.