“Giorni Felici è un tesoro, a cui attingere, inesauribile. Un testo capolavoro al quale mi sto dedicano da anni. Ci parla di noi, della condizione umana, della vita che scorre e passa, è un classico che è davanti a noi e io lo inseguo, per tentare di restituirlo e viverlo insieme al pubblico, con felicità.” Così Nicoletta Braschi trasferisce il pathos della pieces che domani interpreterà nel teatro del Casinò.
Un impegno che l’ha condotta a Sanremo la città che “è dentro il mio cuore da quando ero bambina. Cuore di italiana. Il palcoscenico dei miei primi desideri fantasiosi, perché il Festival di Sanremo con le sue canzoni e i suoi fiori mi faceva volare. Mai avevo neppure osato di sperare di lavorare qui. Questo è un giorno magico per me: la realtà incontra il vecchio sogno segreto.”
Un sogno anche per il pubblico che domani sabato 4 gennaio potrà seguire in Prima nazionale Nicoletta Braschi e Roberto de Francesco in: “Giorni Felici”.
Una donna piantata per terra, letteralmente, ad altezza vita. Per la vita. Da questo dettaglio, che tale non è, si deve partire, se si vuol render ragione di quella sciente aporia che è Giorni felici, episodio apicale d’una drammaturgia beckettiana spinta ben oltre la rappresentazione deformata, orrorifica dell’esistenza già fornita dai precedenti Aspettando Godot, Finale di partita e L’ultimo nastro di Krapp. A quasi dieci anni dall’attesa inane che inaugurò il Teatro dell’Assurdo, lo scrittore irlandese (di cui spesso s’ignorano poesia e narrativa, con almeno tre romanzi tra i capolavori del Novecento) alza ulteriormente l’asticella della sfida: al mondo, al teatro, allo spettatore, all’esistenza stessa.
La Stagione teatrale del Casinò di Sanremo 2019-2020 si caratterizza non solo per i testi e gli interpreti tra i più esclusivi del panorama teatrale nazionale ma anche per la frequenza degli spettacoli, che si protrarranno sino alla fine di febbraio. La rassegna, infatti, presenta quattro mesi di rappresentazioni con personaggi amati dal pubblico del grande e del piccolo schermo, che hanno mantenuto un rapporto preferenziale con il teatro, ritenendo basilare cimentarsi sul palcoscenico a diretto contatto con lo spettatore.
“Va in scena”, anche, per la “regia” di Elior, multinazionale della ristorazione, a la cena legata alla stagione teatrale: un antipasto, un primo piatto, acqua e calice di vino (a scelta dalla carta del giorno) al prezzo dedicato di € 28,00. Si intende per persona, prima o dopo lo spettacolo, dietro presentazione del biglietto sino ad esaurimento dei posti disponibili. È gradita la prenotazione ma non obbligatoria a numero tel. 0184 595266.