Un gruppo d’eccezione si esibirà venerdì 5 agosto a Dolcedo, nella suggestiva piazzetta S. Tommaso: gli “Indialucia“, un nome che esprime le due anime dell’ensemble, quella indiana e quella andalusa.
Il tutto è nato da un incontro in India che ha gettato spontaneamente le basi del loro repertorio che coniuga il contatto profondo con la diversità, la stimolante esperienza di mettere alla prova le convenzioni del proprio linguaggio musicale, la possibilità di apprendere e arricchirsi dall’altro, e, non plus ultra, la gioia di condividere il risultato di questa sperimentazione con un pubblico vario, sono molti degli elementi che continuano ad alimentare il progetto di Indialucia.
“Indialucia” è una delle prime band che è riuscita a combinare con successo musiche di tradizioni molto lontane come la musica tradizionale indiana con il flamenco andaluso. Vi sono presupposti musicali e umani molto forti, convergenze che agevolano l’interazione fra questi due sistemi musicali. Innanzitutto la presenza di una struttura metrica precisa sulla quale si sviluppa il discorso musicale: questa consente ai musicisti di esplorare la poliritmia e il contrappunto, anche nel corso dell’improvvisazione, mantenendo sempre un certo ordine ed equilibrio. Vi sono inoltre risonanze tra alcuni modi musicali indiani (chiamati raga) e le scale utilizzate nel flamenco. È evidente, ad ogni buon conto, che il presupposto per un lavoro di questa natura è l’apertura mentale di musicisti esperti conoscitori del proprio idioma musicale, che siano in grado di “dialogare” con colleghi di diversa cultura con rispetto e disposizione all’apprendimento.
Nella sua ventennale attività “Indialucia” ha fatto oltre 400 concerti e visitato 31 paesi, conquistandosi un seguito di ascoltatori appassionati in tutto il mondo. Il gruppo ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti dalla critica musicale specializzata. Le ricche fioriture melodiche, le intricate elaborazioni ritmiche e gli intensi scambi tra i musicisti rendono i loro concerti esperienze coinvolgenti e piene di sorprese. Il repertorio di “Indialucia” affonda le radici nei linguaggi di queste due musiche tradizionali, ma spicca per la freschezza delle sue composizioni originali, giungendo ad essere un riferimento per molti artisti che si sono approcciati a simili commistioni. La formazione attuale è composta dal Miguel Czachowski, chitarrista e fondatore del gruppo, Leo Vertunni al sitar, Manish Madankar al tabla e Isaac Peñaal cajón.