Primo importante risultato più volte sollecitato da Coldiretti Liguria per il sostegno delle oltre 4mila aziende florovivaistiche colpite dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria in atto: il riconoscimento dello stato di Calamità da parte della Regione e l’individuazione delle modalità per smaltire l’invenduto senza costi, potranno, ora, dare una prima risposta alle imprese e maggiori e una corretta attenzione per il settore di punta dell’economia agricola locale.
È quanto afferma Coldiretti Liguria a seguito del risultato raggiunto grazie al pressing messo in campo dall’Organizzazione insieme alle imprese, attraverso il quale si è cercato di creare un fronte comune con tutte le Istituzioni territoriali, e affrontare la pesante situazione che ha danneggiato gravemente uno dei comparti più importanti per la Liguria, che genera un fatturato annuo complessivo superiore ai 350 milioni di euro. Con la sua dichiarazione, la Regione ha riconosciuto il valore e, allo stesso tempo, le grandi difficoltà patite dal settore, dal momento che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 ad oggi, la produzione e commercializzazione florovivaistica ligure è stata gravemente compromessa, a causa di ritardi, disdette e blocchi del commercio estero, ai quali si sono sommate le incertezze del mercato nazionale, con drammatiche ripercussioni sulle imprese.
Nel giro di poco più di due settimane, è stata stoppata del 100%, la vendita di ranuncoli e di altri fiori recisi, ormai appassiti nei vivai, mentre non è andata meglio per le vendite di aromatiche, margherite e piante in vaso, a casa della situazione che ha colpito il settore nel momento dell’anno dove, per la maggior parte delle 4200 imprese presenti, si concentra l’80% della produzione.
“L’approvazione dello stato di calamità per le aziende florovivaistiche la conseguentemente richiesta dell’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale e la possibilità di accedere ai fondi europei, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – potranno ora fornire un importante supporto al settore che sta pagando le conseguenze del Covid-19, nel momento dell’anno dove si concentra il massimo della produzione e vendita di piante in vaso, fiori recisi e aromatiche. Oggi, per molte aziende l’intera produzione di un anno, infatti, è da buttare ed è quindi importante, anche, intervenire per non aggiungere al danno la beffa: lo smaltimento dell’invenduto, visti i quantitativi di piante destinate al macero ha costi insostenibili, quindi bene la decisione della Regione di intervenire per raccogliere il materiale in apposite aree di stoccaggio pubbliche o private. Ringraziamo l’Assessore Regionale all’agricoltura Stefano Mai e il Governatore Giovanni Toti per il lavoro svolto, ma ci preme ricordare che, oltre al settore florovivaistico, è bene non dimenticarsi di altri comparti in gravi difficoltà quali, ad esempio l’agriturismo, la pesca e il settore vitivinicolo e tenendo conto che l’olivicoltura arriva già da un periodo molto difficile”.