Un pomeriggio diverso, trascorso insieme, in modo assolutamente costruttivo: il personale addetto al primo soccorso della Croce Oro di Cervo ed i Carabinieri del Comando Provinciale, nel corso dell’”Emergency Day” tenutosi nella cornice assolata del centro di aggregazione sociale “Aldo Trucco” di Diano Arentino, hanno avuto modo di confrontarsi sulle rispettive metodiche di intervento nell’ambito della scena del crimine, descrivendo reciprocamente le procedure che gli operatori devono rispettare nel momento in cui intervengono. Infatti, se da un lato occorre innanzitutto assicurare il soccorso ed il ricovero della vittima per garantirne la sopravvivenza, dall’altro è necessario – per quanto possibile – che la scena del crimine sia mantenuta intatta ovvero, come è stato osservato ieri, fare in modo che qualsiasi alterazione sia documentata e rapportata.
È così che, dopo un inquadramento teorico dello scenario di operazione, il personale addetto al primo soccorso ha operato sulla vittima di un’aggressione con coltello, stabilizzandola e trasportandola fuori dalla scena; successivamente, i Carabinieri specializzati in rilievi tecnici e repertamento del Nucleo Investigativo hanno proceduto all’esecuzione di fotografie, misurazioni, raccolta di campioni, reperti ed alla loro conservazione, con la prima ricostruzione della plausibile dinamica dell’evento. L’evento, necessariamente animato da una dinamicità differente rispetto ad un caso reale, si è rivelato estremamente interessante perché ogni operatore ha spiegato al pubblico che cosa stesse facendo e perché stesse agendo in quel determinato modo.
Il tutto si è sviluppato con un fitto scambio di osservazioni, nel corso del quale sono stati applicate le migliori prassi per soddisfare le esigenze sopra accennate.
Non meno importante è stato il momento del confronto col pubblico presente, con il quale – sia il personale della Croce Oro di Cervo, sia i Carabinieri – hanno descritto esperienze del quotidiano, commentato alcuni casi di cronaca e spiegato l’importanza di un’azione congiunta e condivisa sulla scena del delitto perché, come noto, la precisione del primo intervento fa la differenza e quello il Codice di Procedura Penale disciplina con il combinato disposto di cui agli artt. 347, 348, 354, 357 e 370 – che noi chiamiamo gergalmente “sopralluogo” – è uno dei momenti fondamentali per il buon esito dell’attività investigativa.