La trasparente sugli alimenti entra della Nota di aggiornamento del Def approvata dal Governo con l’obiettivo di “rafforzare l’etichettatura d’origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale”: è un passo avanti importante per la tutela dei consumatori dai falsi nel carrello e la valorizzazioni delle eccellenze Made in Liguria.
È quanto commenta Coldiretti Liguria, nel constatare il rispetto dell’impegno assunto dal premier Giuseppe Conte con Coldiretti al Villaggio Contadino, che ora deve tradursi nei decreti applicativi. Infatti nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a livello comunitario e nazionale, ad oggi circa 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima rendendo possibile spacciare per Made in Italy prodotti stranieri. Un inganno vero e proprio per i produttori agricoli italiani che subiscono la concorrenza sleale di Paesi dove non vengono rispettate le stesse norme in materia di sicurezza alimentare, lavoro e ambiente ma anche per i consumatori che non hanno la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli.
“Fornire informazioni coerenti e trasparenti – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è fondamentale per permettere ai consumatori di fare scelte consapevoli d’acquisto, per proteggere le eccellenze locali e per sostenere l’economia dei nostri territori. Le nostre imprese agricole e ittiche che forniscono, nel rispetto della normativa nazionale, prodotti sani, controllati e genuini, devono avere garantito il giusto riconoscimento per il lavoro che svolgono: l’olio extravergine d’oliva taggiasca, gli ortaggi e la frutta ottenuti grazie alle numerose biodiversità presenti in Liguria, i formaggi, la carne, nonché il pesce locale, sono eccellenze per le quali la maggior trasparenza in etichetta permetterà una piena valorizzazione sul mercato nazionale e mondiale. Per questo di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi, per il miele ma non per lo zucchero, il nostro Paese che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie”.