Gli Stati Uniti graziano il vino italiano non inserendolo tra i prodotti che saranno aggiunti all’elenco e tassati a partire dal prossimo 12 gennaio. Decisione importante per l’Italia, che è il principale esportatore di vino Oltreoceano, e per la Liguria, dove i vini DOC locali, grazie alla qualità della produzione, continuano a crescere sulla maggior parte dei mercati internazionali, facendo segnare un generale +8,9% nei primi sette mesi del 2020, nonostante la situazione emergenziale.
È come commenta Coldiretti Liguria l’annuncio degli Stati Uniti dell’applicazione di tariffe aggiuntive all’importazione di “parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, vini e alcuni brandy francesi e tedeschi”, che saranno aggiunti all’elenco dei prodotti tassati. Si tratta di un nuovo capitolo della guerra commerciale che contrappone l’Unione Europea agli Stati Uniti, nella disputa sugli aiuti al settore aereonautico, che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus sulla quale è intervenuto anche in Wto, autorizzando prima gli USA e poi l’Ue ad applicare dazi. A far scattare la nuova ritorsione sono state proprio le tariffe aggiuntive europee entrate in vigore il 10 novembre scorso sui prodotti Usa, dal 15% per gli aerei che salgono al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a trattori, consolle e video giochi. Una misura autorizzata dal Wto dopo che gli Usa avevano deciso, dal 18 ottobre 2019 una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’Unione Europea, per iniziativa di Donald Trump. In particolare i dazi aggiuntivi Usa colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro su prodotti come formaggi, salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello.
“Con l’elezione del nuovo presidente Usa, Biden – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – occorre ora avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti, che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati. È necessario impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano, oltretutto, di compromettere la ripresa della nostra economia già duramente colpita dall’emergenza Coronavirus. In Liguria il pericolo di futuri dazi ad altri comparti agroalimentari, tra cui il vitivinicolo, rischia di rappresentare una minaccia per quelle imprese che si sono spinte con le esportazioni Oltreoceano e hanno permesso all’export negli Stati Uniti di continuare a svilupparsi. È importante quindi continuare a difendere le nostre imprese che operano nel settore agroalimentare, un settore strategico per l’Ue che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto”.