L’assessore regionale alle politiche giovanili, scuola e università Simona Ferro si farà parte attiva presso i soggetti competenti, e in particolar modo presso l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché le scuole facciano la loro parte nelle attività di prevenzione e conoscenza dei rischi e dei pericoli del cosiddetto selfie temerario (daredevil selfie). L’assessore inoltre ha annunciato di aver vinto un nuovo bando del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che darà occasione di continuare un’iniziativa intrapresa nel 2021 grazie all’impiego dell’Ordine degli psicologi proprio per attenzionare sul disagio adolescenziale. È la positiva risposta a quanto ha chiesto oggi in Consiglio regionale, con un’interrogazione alla giunta, la consigliera di Fratelli d’Italia Veronica Russo.
“Ringrazio l’assessore Ferro per la soddisfacente risposta perché ormai gli episodi di cronaca sono sempre più frequenti: qualche giorno fa nel pisano un ragazzo è morto schiacciato da un muro mentre prendeva a picconate un rudere, nelle scorse settimane fa tre ragazzi, fortunatamente senza conseguenze, si sono arrampicati su una gru a Rivarolo e quest’estate a Roma un bimbo di cinque anni ha perso la vita in un incidente assurdo provocato da quattro giovani youtuber impegnati in una ingiustificabile, oltre che folle e pericolosa, challenge da pubblicare sui loro canali social. Questa pericolosa tendenza, diffusa tra gli adolescenti e i giovani di postare sui social network foto o video che li ritraggono in situazioni estreme che spesso mettono a rischio la loro vita è ormai sempre più diffusa: rooftopping, car/train surfing, choking game, balconing o ghost riding sono alcuni dei fenomeni più in voga”.
“Dai dati dell’Osservatorio Nazionale dell’Adolescenza – prosegue la consigliera – risulta che l’8% degli adolescenti è stato sfidato a fare un selfie estremo e 1 su 10 ha fatto un selfie mettendo a rischio la propria incolumità per dimostrare il proprio coraggio. Il dato più allarmante, poi, è che la percentuale sale nei più piccoli, dagli 11 ai 13 anni, raggiungendo il 12%”.
“In Italia esistono già alcuni ottimi progetti educativi volti a scoraggiare queste pratiche come, ad esempio, ‘Train… to be cool’ o ‘Incroci’, ritengo però che sia assolutamente importante necessario promuovere ulteriori azioni in ambito scolastico al fine di stigmatizzare i comportamenti scorretti e pericolosi negli scenari urbani, ferroviari e stradali e nell’uso poco consapevole dei social network. È un fenomeno che non va ignorato: chi compie queste azioni sconsiderate, infatti, mette a repentaglio anche la vita di persone innocenti come successo proprio a Roma”, conclude Veronica Russo.