montecarlo

Nonostante l’imposizione della quarantena per tutta la popolazione italiana, oggi il governo del Principato di Monaco, dopo essersi messo in contatto con le autoritĂ  italiane, ha confermato che tutti i dipendenti pendolari italiani possono continuare ad andare a lavorare quotidianamente a Monaco.

Il divieto di spostamento al di fuori del proprio comune di appartenenza non vale infatti per motivi legati alla salute, a necessitĂ  impellenti e inderogabili e per motivi di lavoro.

Le autoritĂ  monegasche spiegano che “…la stragrande maggioranza dei pendolari italiani proviene dalla zona di Ventimiglia che non è mai stata, sinora, inserita nelle zone a rischio. Il Governo del Principato si è comunque voluto confrontare con quello francese affinchè i lavoratori italiani a Monaco fossero autorizzati ad attraversare la frontiera. L’accesso al territorio francese non è al momento limitato. A seguito di queste necessarie rassicurazioni, questo Governo ha immediatamente informato gli interlocutori sociali di Monaco perchè nulla debba cambiare rispetto al solito nei rapporti di lavoro con gli italiani”.

Un grosso sospiro di sollievo per i 4.200 frontalieri che tutti i giorni si recano al lavoro presso strutture pubbliche e private di Monte-Carlo, pur tenendo presente che “… viene mantenuto aperto un dialogo permanente con le autoritĂ  italiane e francesi per valutare eventuali evoluzioni della situazione”.

Qualche difficoltà di spostamento per i nostri lavoratori è data dal fatto che i Thello hanno annunciato di non entrare più in Francia sino al 3 aprile almeno ma restano operativi i regionali come conferma la Sncf.

In Francia intanto si alza l’asticella della tensione dopo che il presidente Macron ha annunciato che l’epidemia è solo all’inizio e che ci si deve aspettare un consistente aumento dei casi. La nazione è al secondo posto, dopo l’Italia, in Europa per numero di casi accertati (oltre 1.600) e vittime collegate (30). In Costa Azzurra il numero resta di 22 positivi e di 9 nel confinante Var