sergio l'africano

Siamo nel 2024, nel terzo millennio, ma cos’è mutato nella testa, nel cuore, nei gesti, nel comportamento di noi umani di veramente rivoluzionario, universalmente importante e necessario? Ognuno provi a dare una risposta. Dalle nostre parti, in Liguria, nella Riviera dei Fiori due mesi fa ci sono state le elezioni in diversi Comuni per eleggere il nuovo sindaco, nuove maggioranze, nuove amministrazioni. Dopo il film storico del 1962 “Lawrence d’Arabia”, con Peter O’Toole, Omar Sharif, Alec Guinness ed Antony Quinn a Sanremo le elezioni municipali vinte dall’avvocato Alessandro Mager hanno dato i natali a “Sergio l’Africano“. Personalmente ringrazio perché in tempi non sospetti, diversi mesi fa come spesso accade anche tra noi giornalisti, si sono fatte scommesse scherzose per vedere chi riusciva ad indovinare chi potevano essere i vincitori, i futuri sindaci, assessori e, soprattutto, e qui era più difficile, chi i sindaci da poco eletti ed i rinnovati Cda avrebbero nominato nuovi presidenti e relativi staff delle tante aziende ed importanti società comunali, pubbliche, con grossi bilanci, potere, voti e remunerazioni. Poltrone ambitissime, spesso trampolino di lancio per fare carriera politica.

Tra le aziende più importanti, per uomini, mezzi, servizi pubblici, capitali, seconda solo al Casinò Municipale, l’Amaie Spa. Qui, come si suol dire, “casca l’asino”, perché vinsi la scommessa indicando quale nuovo amministratore unico Amaie Spa, nuovo presidente ed amministratore delegato di Amaie Energia e Servizi Srl il manager matuziano Sergio Tommasini, indicato goliardicamente a Sanremo anche come “Sergio l’Africano”. Tommasini, infatti, ha registrato in Sud Africa, come manager, notevoli successi, laureato in giurisprudenza, Master in Business Amministration, collaborazioni con Ministeri dello Sviluppo, Idroedil-Sanremo e, in qualità di amministratore delegato di “Airone”, società con oltre 1.500 dipendenti, svolto importanti lavori in Costa d’Avorio, oltre ad esperienze manageriali positive in collaborazioni con banche americane. Nulla da dire sulla sua scelta fatta dal neo sindaco avvocato Mager. La notizia uscita oggi sui social però della sua diciamo “investitura ufficiale”, senza attendere la scadenza dell’attuale Cda e la nomina dei nuovi 5 membri, i cui nomi circolano è vero da giorni, ma niente di ufficiale, contraddice le promesse di cambiamento, di trasparenza, di decisioni condivise dette, ridette, anche urlate da tutti i candidati alle ultime elezioni, vincitori e vinti. Insomma una delusione, le “solite messe già cantate”.

Visto poi che il 7 o il 9 settembre scadrebbe l’attuale Cda di Amaie Energia e si voterà il nuovo Cda questa fretta, questa non bella figura, poteva essere evitata. Due nomi saranno scelti dal Comune di Sanremo, dal sindaco Mager, oltre Tommasini si parla di Liliana De Falco, uno dalla Filse (finanziaria della Regione Liguria, che avrebbe scelto il dott. Fabio Finamore si dice in forza alla Lega?), altri due spetterebbero ai Comuni più piccoli imperiesi. Si fanno i nomi dello storico e scafato Mauro Albanese, già presidente Amaie, sull’azienda sa vita, morte e miracoli, e l’altro potrebbe essere Tiziana Ramoino, riconfermata. Ogni ora che passa però da Palazzo Bellevue arrivano sempre novità. Nel mirino delle chiacchiere c’è lo staff del sindaco, si parla di 7 assunzioni, di nomi anche nuovi, c’è addirittura chi sospetta che Mager voglia fondare con il suo staff un proprio pool giornalistico “pescando” tra i cronisti locali.

Chiudo con un altro film: “Il Gattopardo”, regia di Luchino Visconti, tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con Burt Lancaster (Don Fabrizio, principe di Salina), Claudia Cardinale (Angelica), Alain Delon (Tancredi) che in una sola frase “se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” già ai tempi di Garibaldi e del suo sbarco a Marsala era chiaro che chi ha il potere in apparenza appoggia il cambiamento per conservare però il proprio tornaconto. Questo accadeva nel 1860, e oggi?