“La crisi politica è aperta“, annuncia il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino. “Sono ricorrenti le voci che preannunciano un voto di sfiducia che vedrebbe l’intera minoranza di sinistra, guidata dal PD, votare insieme ai consiglieri della Lega per far sciogliere questa amministrazione del fare. In questo momento in cui stiamo appaltando, finalmente, la realizzazione della nuova passerella e il rifacimento degli argini sinistro e destro del fiume Roja, che metterebbe in sicurezza la città, in cui stiamo appaltando il nuovo sottopasso ferroviario di Peglia, liberando una zona sino ad oggi lasciata a se stessa, in un momento come questo in cui stiamo realizzando un centro culturale per anziani con i servizi annessi e completando ben 1.100 nuovi parcheggi, stiamo realizzando il palazzetto della salute e stiamo riqualificando la zona del Mercato e tante altre opere, vedi i parcheggi delle frazioni, mandare tutto all’aria sarebbe un suicidio. Mi auspico che chi si presterà al gioco della sinistra sappia valutare il danno che creerebbe alla città con un commissariamento che bloccherebbe le grandi opere e i finanziamenti ottenuti con tanta fatica per almeno un anno. Un danno non a Scullino sindaco ma alla città”, continua.
“Le tempistiche strette del PNRR – precisa – non ci consentono il lusso di perdere gli oltre 20 milioni di contributi che ci sono stati assegnati. Ho certamente le mie colpe perché la mia determinazione e voglia di fare spesso prevale sugli atteggiamenti meno operativi, sulle indecisioni che a mio parere rallentano l’attività amministrativa. La mia politica è quella di essere concreti, fare non parlare. Non sono giovane e sono amministrativamente molto esperto è vero, ma lo ero già quando mi sono candidato a sindaco nel 2019 con l’appoggio di tutto il centrodestra. Sono l’unico sindaco della provincia di Imperia del centrodestra eletto con l’appoggio e i simboli di tutti i partiti del centro destra, eletto al primo turno battendo il sindaco uscente della sinistra. E adesso mi volete mandare a casa utilizzando la sinistra, che ho battuto, che abbiamo battuto e che si presta a fare da stampella per ovvi motivi. Per quale vero motivo? Amo la mia città e ho dimostrato che con il mio modo efficace e concreto di amministrare si può cambiare, siamo in un momento cruciale, sono pronto anche a mettermi da parte per il benessere dei cittadini di Ventimiglia. Tutti i partiti escano allo scoperto, la Lega per prima. Enunciamo ai cittadini pubblicamente i 10 punti programmatici da realizzare, di cui abbiamo già i progetti e le modalità per finanziarli, datemi solo il vostro appoggio esterno, non pretendo la vostra fiducia incondizionata e andiamo ad elezioni comunali insieme alle politiche del 2023. A testa alta. Nessun accordo con la sinistra, noi siamo alternativi al PD e ai comunisti, pensiamo ai cittadini di Ventimiglia non a noi, ai nostri interessi legittimi della politica. Non danneggiamo la città per questioni personali o elettorali. Mi dimetterei subito se servisse, ma le opere e i grandi progetti che Ventimiglia aspettava da 30 anni sono pronti, è cosa fatta, le molte iniziative anche imprenditoriali sono in attesa delle autorizzazioni regionali, l’impulso all’economia e all’occupazione sarà di grande impatto”.
“Andiamo avanti e poi al voto. Non potete cari amici leghisti votare con il PD di Ioculano che ha amministrato 5 anni Ventimiglia dimostrando di non essere in grado di fare nulla, noi abbiamo dimostrato che si può fare e non solo parlare. Non potete votare con chi avete sconfitto e che in questi 3 anni di amministrazione vi ha sempre attaccato, deridendo molti vostri rappresentanti di partito. È innaturale, stacchiamo la spina, sono d’accordo anch’io e andiamo al voto ma non potrei mai farlo con l’appoggio di chi poi utilizzerà questa vostra decisione contro di voi e contro la città. Cari amici della Lega, avete dimostrato la vostra forza dei numeri, non voglio scontrarmi con Voi voglio scontrarmi con la sinistra di Ioculano. Questa nostra convivenza è finita, benissimo anzi mi da un po’ di sollievo perché era evidente che su alcuni aspetti non vi era concordanza di idee, chiudiamo la partita tra di noi, senza far entrare nelle nostre anime il diavolo, un divorzio consensuale che salvaguardi la nostra famiglia che sono i cittadini”, conclude Scullino.