Non accenna a diminuire, anzi i dati peggiorano giorno dopo giorno. La situazione qualche decina di metri dopo il confine tra Mentone e Ponte San Ludovico è nettamente la più preoccupante di tutta la Francia, se non di tutta Europa.
Lo dicono i numeri, impietosi, e lo dicono le autorità transalpine sempre più preoccupate e incapaci di adottare misure che possano contenere la diffusione del Covid e delle sue molteplici varianti che sono state evidenziate dai tamponi svolti e che risulterebbero presenti nel 40% dei nuovi casi di positività registrati nel dipartimento delle Alpi Marittime.
Quello che spiega impietosamente la situazione è il ‘tasso di incidenza’ che i francesi prendono in esame settimanalmente con il numero di contagi ogni centomila abitanti. La soglia di allarme è fissata a 50, la media nazionale è di poco sotto quota duecento, quella della macro-regione Paca (Provenza-Alpi-Costa Azzurra) si eleva a 345 ma quella della ristretta zona compresa tra Mentone e Cannes arriva addirittura a 493 cioè dieci volte oltre la soglia di allarme.
Nella sola giornata di ieri sono state tredici le vittime nelle Alpi Marittime per un totale di 1372 decessi dall’inizio della pandemia. I contagiati costretti al ricovero in ospedale sono 316 dei quali ben 114 nei reparti di rianimazione che pur con una lieve flessione nelle ultime ore risultano saturi al 94% delle loro capacità. E sempre secondo l’Agenzia Regionale della Sanità resterebbero attivi ben 224 cluster, diciassette in più della settimana scorsa.
Il Nice Matin cita anche un altro dato interessante, quello dei quasi 250 guariti dal virus ma che sono comunque seguiti dal servizio sanitario per le necessarie cure riabilitative contro gli strascichi lasciati dal Covid.
Sembrano andare un po’ meglio i dati a Monaco dove ieri si sono registrati 19 nuovi casi e venti guarigioni, ma sono sempre tanti i 53 malati ricoverati otto dei quali in rianimazione.