Grande l’attenzione dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp Liguria e Uil Fpl per quanto riguarda gli operatori sanitari in questo difficile momento di emergenza sanitaria che arriva dopo la drammatica prima ondata di marzo. La scorsa settimana un comunicato congiunto ha reso noto la decisione dell’Asl 1 Imperiese di aprire un reparto per la cura di pazienti non Covid, all’ospedale di Sanremo, convertito in centro esclusivamente Covid da alcune settimane. Questo per andare in aiuto all’ospedale di Imperia in difficoltà per i molti accessi.
“La situazione è difficile – spiega Nico Zanchi di Cisl. Con questa comunicazione l’azienda è andata ad affermare ciò che da tempo stavamo dicendo. La situazione, dalla gestione dei pronto soccorso, è praticamente esplosa. L’amministrazione è quindi dovuta correre al riparo per sistemare i degenti. Noi abbiamo definito questa comunicazione irricevibile perché si deve dare più ascolto alla voce dei lavoratori. Sono stanchi perché da marzo fino ad adesso sono stati spostati. In certi reparti è la situazione è quasi invivibile, soprattutto marzo e aprile, ora siamo preoccupatissimi perché temiamo di arrivare nuovamente allo stesso punto”.
Una situazione che sta creando problematiche non solo nel pubblico ma anche nelle Rsa. Da qui l’attenzione dei sindacati per i lavoratori delle case di riposo e delle residenze per anziani.
“Anche le Rsa hanno avuto una grossa criticità e la hanno tuttora – dice Alessandro Petrini di Cgil. Questo è conseguente della prima ondata con, in molte case di riposo, purtroppo una netta diminuzione degli ospiti. Questo ha generato meno economicità da parte delle strutture. C’è meno personale che lavora e quello che sta lavorando è sobbarcato di compiti”.
Il 9 dicembre i sindacati scenderanno in piazza a livello nazionale per uno sciopero nel quali ribadiranno i diritti dei lavoratori del pubblico impiego e in particolare degli operatori sanitari.
“Questo è uno sciopero a cui noi crediamo tanto – sottolinea Riccardo Ronca di Uil. Da marzo a oggi tutti i lavoratori del pubblico impiego sono stati spremuti all’inverosimile. I lavoratori della sanità non sono mai stati a casa, anzi si sono sempre trovati in prima linea, si sono ammalati e purtroppo sono anche morti. Per questo riteniamo sia venuto il momento di scendere in piazza, ovviamente nel rispetto delle norme vigenti”.
Arrivano da alcune parti, tra cui dal governatore della Liguria Giovanni Toti, critiche per la mobilitazione. Il presidente si è infatti detto dubbioso sull’opportunità di scioperare in piena crisi sanitaria.
“Ci sentiamo di rispedire al mittente queste critiche – controbatte Ronca. Rivendichiamo i rinnovi contrattuali, le assunzioni e la sicurezza. Sono cose da rivendicare ora, perché non si può attendere”.