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Con una diretta sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Giovanni Toti ha fatto chiarezza sui due test, quello sierologico e il famoso tampone, impiegati in questa emergenza coronavirus.

“Un chiarimento che serve a voi per comprendere meglio le scelte fatte da Regione Liguria e dall’Istituto Superiore di Sanità,” ha chiarito il governatore.

“Il tampone – ha spiegato – è una bacchetta che prende saliva e muco dalla gola e dalle narici. Analizza se c’è la presenza di molecole del virus. Un test evidentemente molto utile per persone che hanno sintomi, ma non garantisce affatto di essere sani. Secondo i virologi il virus ha un’incubazione che può arrivare alle due settimane. Dopo un responso negativo, quindi, un individuo testato potrebbe positivizzarsi, sviluppare i sintomi e scoprire di essere stato contagiato, oppure non saperlo mai con la convinzione di essere sano e i conseguenti rischi. Per essere certi il tampone dovrebbe essere fatto, sulla stessa persona, ogni singolo giorno. Una procedura che capite bene non può essere svolta. Per questo il tampone viene fatto esclusivamente o a persone particolarmente a rischio, e quindi ogni tanto viene effettuato, oppure a chi ha sintomi.”

 “Aumenteremo i tamponi a dismisura nella nostra Regione. Faremo i tamponi soprattutto al personale sanitario perché è il più esposto e serve alla nostra sanità per programmare i suoi bisogni e per gestire il personale – ha detto Toti – Aumenteremo i tamponi anche a campione sulla popolazione, ma bisogna sapere che non potranno dare quelle risposte in termini di salute del singolo soggetto. Anche se arrivassimo a fare 10.000 test al giorno questi non chiariranno se una persona che oggi risulta negativa lo sarà anche tra tre giorni o una settimana.”

Per quanto riguarda i test sierologici ha spiegato che vengono effettuati prelevando del sangue e controllando se vi è la presenza di anticorpi che dimostrano come la persona in questione sia entrata in contatto con la molecola del coronavirus. “Magari senza o con sintomi leggeri. È un test che ci dice alcune cose, ma non dice altre. Ci dice se un individuo ha avuto il coronavirus; non ci dice però se la persona è ancora contagiosa oppure no,” ha spiegato Toti.

Il presidente Toti ha voluto fare chiarezza sulle tipologie di test e sulle modalità con cui verranno utilizzati, anche a seguito delle innumerevoli domande in proposito.

“Andremo oltre in Liguria – ha aggiunto Toti – le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità aumentando i test molecolari e sierologici in tutta la popolazione, per capire quanti sono i contagiati soprattutto nelle singole categorie e programmare così nuovi posti nelle terapie intensive, nella media intensità o nelle quarantene”.

 “L’unico modo sicuro per evitare di prenderlo è non avere contatti con altre persone – ha concluso il presidente – bisogna stare attenti a mantenere le distanze, lavare le mani, evitare scambi prolungati e vicini. Solo questo può aiutare tutti a non ammalarci e a non finire in un letto di ospedale. Purtroppo in questo momento non esiste un vaccino per il coronavirus, né un antivirale specifico. Per il coronavirus l’unica cosa che in ospedale possono fare è aiutare una persona a respirare e aspettare di vedere se quella persona può produrre gli anticorpi. Per cui la cosa migliore è stare a casa, perché non esiste una cura specifica”.