“Avremo linee guida nazionali che ci indirizzeranno come tempi e modalità ma dovremo avere anche una ‘via ligure’ che tenga conto delle emergenze e specificità del nostro territorio, che altri non hanno. Per questo iniziamo oggi a tracciare la fase 2, cercando un equilibrio tra due obiettivi imprescindibili che sono la sicurezza e la salute dei cittadini e, al contempo, la ripresa del sistema socio-economico ligure. Sulle idee e proposte che emergeranno da questa task force ci sarà poi il confronto al tavolo con le categorie economiche e le parti sociali. Il driver, la guida di tutto questo processo resta il mondo sanitario: se vogliamo riaprire, dobbiamo evitare una nuova esclation di contagi”.
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che oggi, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci, ha riunito per la prima volta in videoconferenza la task force tecnica in vista della fase 2, chiamata a elaborare le misure e i protocolli operativi da adottare per permettere la ripartenza del sistema economico della regione in condizioni di assoluta sicurezza, evitando che la curva dei contagi da coronavirus riprenda a salire.
Hanno partecipato alla riunione anche la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, gli assessori alla Protezione civile Giacomo Giampedrone, alla Cultura e Formazione Ilaria Cavo, il Commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli e Filippo Ansaldi, coordinatore della task force sanitaria di Alisa.
“Noi abbiamo più volte rivendicato la nostra autonomia – ha spiegato Toti – non per ragioni di appartenenza politica, ma perché siamo convinti che l’Italia abbia a volte esigenze univoche che è giusto trattare in modo unitario ma altre volte esigenze molto diverse, che richiedono soluzioni differenziate: mentre il nord industriale preme per l’apertura del manifatturiero, la Liguria ha interessi specifici sul turismo, la ristorazione, i servizi oltre alla specificità legata a porti e logistica. Tutto questo andrà riarticolato, passo dopo passo secondo step che dovremo determinare, come se inventassimo un nuovo modo di vivere, alla luce dell’incognita coronavirus: ogni apertura rischia di avere una ricaduta sui nostri ospedali, sui pronto soccorsi, sui reparti di malattie infettive e sulle terapie intensive. Dobbiamo evitarlo”. Il presidente Toti ha ricordato che “questo think tank, questo laboratorio di idee nasce da suggestioni diverse, con professionisti di ambiti diversi, che hanno il precipuo compito di affiancare i decisori nell’assumere le scelte che orienteranno la vita dei nostri cittadini nelle prossime settimane, parallelamente al confronto con le categorie economiche e le parti sociali e con tutti coloro che hanno diritto e dovere di avere voce in capitolo”, ha concluso il governatore.