Sono stati presi d’assalto i supermercati, ieri sera, dopo la firma del presidente ligure Giovanni Toti sull’ordinanza con la quale si prendono una serie di provvedimenti volti a limitare e contenere il contagio di coronavirus che in queste ore sta interessando diverse regioni del nord Italia: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Trentino Alto Adige e Lazio.
Al momento non si registrano casi in Liguria, ma la semplice pubblicazione dell’ordinanza preventiva ha creato un vero e proprio effetto psicosi che ha portato centinaia di persone in coda alla cassa dei supermercati della Provincia, a partire dalle 20.30 circa fino a sera tardi.
In poco tempo gli scaffali di molti supermercati sono stati svuotati. Ad essere presi d’assalto sono stati i prodotti non deperibili come cibo in scatola e pasta. Oltre a mascherine, guanti e disinfettanti: esauriti quasi ovunque.
Le preoccupazioni maggiori riguardano la possibilità che vengano chiuse le attività commerciali, ipotesi indicata nel decreto del governo. Anche se in realtà al momento sembrerebbe lontana quest’opzione.
Ancora questa mattina sono tantissime le persone che stanno facendo scorta.
Di seguito le indicazioni inserite nell’ordinanza firmata dal governatore ligure che sarà in vigore fino al 1° marzo:
- sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi natura
- sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché́ della frequenza delle attività̀ scolastiche, universitarie e di alta formazione professionale e dei percorsi di istruzione e formazione professionale, salvo le attività̀ formative svolte a distanza e quelle relative alle professioni sanitarie ivi compresi i tirocini
- sospensione di ogni viaggio d’istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero
- sospensione dell’apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura e delle biblioteche
- sospensione dei concorsi pubblici fatte salve quelli relativi alle professioni sanitarie