Coronavirus, riprendono le messe domenicali nel Ponente. Il vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo
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Riprendono le messe nel Ponente ligure, anche quelle festive e della domenica. Alla luce del Decreto Ministeriale relativo all’emergenza coronavirus, il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, chiede però il rispetto di alcune norme così da tutelare la salute dei fedeli.

“Leggendo il decreto firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri risulta chiaro che sono vietati quegli eventi che non permettono il rispetto delle distanze consigliate (1 metro) tra una persona e l’altra. Essendo le nostre chiese generalmente molto grandi, ed essendoci diverse funzioni durante la giornata, difficilmente sono affollate. Ho chiesto ai parroci di controllare questa eventualitĂ  evitando gli assembramenti di persone,” spiega Mons. Suetta.

SarĂ  anche chiesto di non svolgere il tradizionale ‘gesto della pace’. Il decreto ministeriale chiede infatti di evitare le strette di mano. Alcune precauzioni saranno prese anche per quanto riguarda celebrazioni particolari come matrimoni, battesimi e funerali.

“In questa stagione – prosegue Suetta – i matrimoni sono rari. Per i battesimi si consiglia di valutare la situazione, con la possibilitĂ  di rinviarli. Ma generalmente sono occasioni che riguardano le famiglie e numeri piuttosto ristretti; non dovrebbero quindi presentare difficoltĂ . I funerali invece a volte richiamano molte persone. Si chiede quindi la partecipazioni di familiari e degli amici stretti, si può anche valutare di svolgere la celebrazione in una chiesa piĂą grande.”

In questo momento non facile, soprattutto per le persone anziane, Mons. Suetta lancia un messaggio di solidarietĂ  e vicinanza alle persone piĂą fragili.

“L’umanitĂ  non basta a sĂ© stessa. Ha bisogno della provvidenza di Dio che ci sostiene e ha bisogno degli altri, della loro solidarietĂ . Tutti necessitiamo di relazioni sociali e di reciproco aiuto. Questo è un “farmaco” indispensabile a tutti, ma soprattutto agli anziani. Non hanno solo bisogno delle cure mediche e di precauzioni, ovviamente insostituibili. Ma se è vero che devono rimanere a casa ed essere piĂą riguardati è anche vero che non devono vivere questa situazione come dei murati vivi. Andate a trovarli, dimostrate affetto.”

L’intervista integrale nel video servizio di Riviera Time.