“Nessuno nega che stiamo vivendo uno stato emergenziale senza precedenti e che dobbiamo adottare tutte le precauzioni del caso per evitare situazioni che possano mettere a rischio la salute dei cittadini. Tuttavia, al contempo, non è pensabile che l’Assemblea legislativa regionale si fermi tout court”, dichiara il consigliere regionale Andrea Melis.
Che spiega: “Ci sono già molti esempi che attestano la possibilità di espletare le attività consiliari in remoto, in modalità di videoconferenza. Il Comune di Savona, per citare il recentissimo caso di questa settimana, ha indetto una Commissione per votare l’assestamento di bilancio in teleconferenza. Molti gli esempi anche delle altre Regioni, tra cui Marche, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna”.
“Vanno messi in atto tutti gli strumenti necessari per permettere a Commissioni e Consiglio regionale di lavorare in remoto ed esercitare così la propria attività: dare il via alle sedute in videoconferenza rientra peraltro fra le misure contenute nel Decreto legge CoVid-Ter del 16 marzo 2020. I singoli consiglieri potrebbero sia scegliere di partecipare ai lavori dal proprio ufficio regionale, rispettando tutte le norme di sicurezza e dunque senza compresenze, sia dalla propria abitazione, servendosi di mezzi propri come smartphone e pc. Cerchiamo di non arrampicarci sugli specchi: la possibilità c’è e va messa in campo. Basta volerlo”, dichiara a sua volta il consigliere regionale Fabio Tosi.
“Pensare che il Consiglio regionale si blocchi completamente appare quasi una sospensione dell’attività democratica sulla quale invece noi vorremmo poter dare il nostro contributo, soprattutto in questa fase emergenziale e in particolar modo nella Commissione Sanità. Chiediamo dunque con forza che i presidenti delle Commissioni e il presidente del Consiglio regionale Piana si attivino con gli uffici e con Liguria Digitale per mettere tutti noi nelle condizioni di poter lavorare”.
“Peraltro, ricordo che in totale siamo 31 consiglieri, un numero sostenibile anche utilizzando ad esempio una piattaforma free di videoconferenza fra tutte quelle che utilizziamo ora in casa perché i nostri figli possano fare scuola. Impensabile che in Regione non si possa trovare una soluzione. Che andrebbe ovviamente estesa anche a tutti i dipendenti degli uffici, che devono poter lavorare in remoto, dunque in tutta sicurezza, al pari di noi consiglieri”, conclude Melis.