Dobbiamo stare a casa, ci è stato detto in tutti i modi e forse, ora soltanto si inizia a capire quanto ciò sia importante per preservare la nostra salute e quella delle persone che ci circondano.
Ci sembra quasi di essere rinchiusi in una prigione, confortevole certo, con Wi-Fi, televisione, un frigo pieno per i più fortunati, tutorial da seguire, aperitivi da organizzare su Skype con gli amici di sempre e infinite possibilità di passare il tempo. Ma come non mai prima d’ora, ci sentiamo isolati e ci mancano tutte quelle piccole cose che prima avevano perso valore, come la possibilità di scegliere in che supermercato comprare la pasta, o fermarci a prendere un caffè perchè quello del bar ci sembra più buono.
Non possiamo muoverci fisicamente ma possiamo sempre viaggiare con la nostra mente, teletrasportarci in uno sterminato deserto, dietro le trincee della prima guerra mondiale, nelle sale di una lussuosa villa vittoriana o di nasconderci tra la folla di New York. Possiamo viaggiare, sorvolare i confini delle nostre quattro mura che ultimamente ci sembrano sempre più strette per superare quel nodo alla gola che in questo momento di tensione ci fa sentire quasi paralizzati dall’impotenza e dalla paura.
La lettura in questo momento può rivelarsi più utile che mai per farci sentire vivi, ma non tutti i libri sono adatti ad un periodo storico così complesso e mai sperimentato sulla propria pelle.
Per chi vuole perdersi tra le strade di Lisbona del 1938 suggerisco “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi. Ambientato nel periodo della dittatura di Salazar, racconta la storia di un giornalista mediocre, quieto e senza personali idee, che dirige la rubrica culturale di un quotidiano. Dopo l’incontro con un giovane dalle idee chiaramente contrarie al regime e con la sua fidanzata rivoluzionaria, Pereira inizierà a cambiare interiormente come svegliandosi dall’oblio della noncuranza e della mancanza di espressione personale.
A chi ha bisogno di dimenticarsi della realtà, a chi vuole immergersi in un thriller-poliziesco psicologico avvincente, consiglio la trilogia di Millenium di Stieg Larsson “Uomini che odiano le donne”, “La ragazza che giocava con il fuoco”, “La regina dei castelli di carte”, ambientati principalmente in Svezia, a Stoccolma. I protagonisti sono Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander. Mikael è un giornalista economico della rivista “Millenium”, che dopo esser stato condannato per diffamazione, si licenzia e accetta di occuparsi di un delitto irrisolto con l’aiuto di Lisbeth, una ragazza problematica con un passato doloroso alle spalle e sottoposta a tutela con capacità di hacker e senza paura.
Per chi preferisce rimanere in Italia ed immergersi negli occhi innocenti di chi non può fare altro che accettare le decisioni degli adulti, “L’Arminiuta” di Donatella Di Pietrantonio è perfetto. L’Arminuta, cioè “la ritornata”, racconta la storia di una ragazzina che, dopo aver trascorso l’infanzia presso la casa di due parenti che considerava i propri genitori, viene restituita alla vera famiglia d’origine. Uno sguardo impaurito perso nel vuoto e una valigia piena di una vita precedente accompagnano la giovane mentre bussa alla porta della famiglia di sangue. La piccola protagonista tredicenne si ritrova catapultata in un ambiente molto diverso da quello a cui era abituata: mentre i genitori adottivi erano agiati, la famiglia nativa è povera e numerosa, i bambini sono sporchi, il cibo scarseggia e i parenti sono ignoranti e rozzi. Questa pratica molto comune in passato per le famiglie numerose pone molti e dolorosi interrogativi, primo tra tutti se e quanto possa contare il sangue per l’appartenenza ad una famiglia.
Forse i giovanissimi sono quelli che rischiano di più di passare troppo tempo davanti un monitor che trasmette le stesse immagini, a loro consiglierei un grande classico “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee per imparare l’importanza dell’uguaglianza del genere umano e per combattere la discriminazione. Il romanzo è ambientato nella piccola cittadina di Maycomb, in Alabamba durante i difficili anni Trenta, subito dopo la grande depressione, dove i cittadini neri vivono ghettizzati e mal tollerati dalla parte bianca della popolazione. La voce narrante è quella della piccola Scout, una bambina vivace e sveglia che riuscirà a conquistare i cuori dei più piccoli anche grazie alla sua giovane età.
Grande appassionata di lettura e scrittura, Valentina vive a Soldano e cura il sito Internet “Bibliolatria” oltre alle omonime pagine Instagram e Facebook, dove pubblica racconti, poesie e recensioni di libri. Ha da poco pubblicato “Le cinque stagioni“, raccolta di poesie edita da Eretica Edizioni.