Italia Viva è intervenuta con una nota stampa sullo stanziamento di Filse di 5,5 milioni alle imprese.
“Diamo atto che Filse si è mossa tempestivamente sull’attivazione di risorse a supporto delle aziende in crisi a causa delle chiusure per il Coronavirus.
Troviamo però sbagliata l’impostazione del bando, poco utile, con tempi eccessivi e soprattutto troppo burocratico.
La misura è articolata prevedendo che le aziende partecipino direttamente al bando, potendo beneficiare del fondo di garanzia complessivo di 5,5 milioni per cifre comprese tra €10.000 e €30.000.
Non si tratta di liquidità immediata spendibile dalle aziende, ma di cifre che le aziende possono portare in dote a Banche convenzionate o a confidi. Questo significa 45 giorni di istruttoria di Filse, più i tempi per le aziende per interloquire con banche e Confidi per la concessione del prestito. Parliamo insomma di due mesi e mezzo o tre se tutto va bene.
Tra l’altro il quadro degli interventi nazionali prevede già corposissime risorse messe sul medio credito centrale che serviranno a garanzia di banche e confidi per abbassare interessi e costi per le aziende che chiederanno soldi in banca.
Per tempi eccezionali ci vogliono misure eccezionali.
Chiediamo quindi che la giunta regionale e Filse valutino la possibilità di trasformare il bando in un bando per liquidità diretta, o almeno prevedere che parte delle risorse stanziate nel fondo possano essere usate per questo scopo. Ci sono già due bandi attivi di Filse che erogano direttamente liquidità (uno per la somministrazione e uno per il commercio ambulante). Altre Regioni si stanno orientando in tal senso, recependo l’urlo di dolore di migliaia di aziende che hanno il cassetto vuoto e scadenze da saldare.
È vero che con questa trasformazione si perderebbe l’effetto moltiplicatore (€30.000 di garanzia possono attivare 50/60 mila euro di finanziamento bancario), ma è pur vero che l’emergenza dei prossimi giorni (non mesi) sarà la liquidità immediata. Senza liquidità immediata, molte aziende rischiano di non arrivare vive a chiedere tra tre mesi un finanziamento bancario.
In subordine, può aver senso valutare che il bando sia direttamente riservato ai confidi, che in questo modo possono abbassare tassi e costi alle aziende che chiedono prestiti. Si salta così un passaggio e soprattutto si accelerano i tempi. Per questo chiediamo alla giunta di fermare la procedura, di rivederla immediatamente e in tal senso verrà depositata interrogazione in Consiglio regionale dal Gruppo di Italia Viva.