In merito al panico creatosi per il Coronavirus ed in seguito alle recenti dichiarazioni di medici specializzati, quali l’infettivologo Matteo Bassetti sulla reale pericolosità del virus e l’igienista Walter Ricciardi sulla correttezza degli esami effettuati, la Confartigianato di Imperia lancia un appello alle Istituzioni ed invita ad analizzare la situazione con equilibrio.
“In un contesto dove la tutela della salute dei cittadini deve comunque sempre essere prioritaria, da tali autorevoli pareri emerge come si sia esagerato in alcune misure adottate, relative anche ad un valore fondamentale della persona come la libertà di azione, e nelle comunicazioni allarmistiche diffuse con un conseguente sviluppo di psicosi e danno di immagine per l’Italia a livello internazionale,” scrive la Confcommercio in una nota stampa.
Il comunicato prosegue dicendo: “Con una carenza di coordinamento sono state assunte decisioni (ad esempio la non corretta effettuazione dei tamponi) rivelatesi deleterie per alcuni asset economici del Paese quali il turismo, con disdette e perdita della reputazione internazionale, e gli scambi commerciali con la chiusura di canali internazionali.
La Confartigianato lancia quindi un appello per un senso di responsabilità nelle misure adottate e nel dare all’esterno informazioni corrette e non allarmistiche. Si devono seguire i protocolli basati su evidenze scientifiche e non dettate da logiche politiche ed elettorali. Temiamo infatti che in un Paese in perenne campagna elettorale, le decisioni siano spesso mirate alla ricerca del consenso anche quando è necessario valutare esclusivamente il bene della collettività. Vanno quindi evitate tassativamente prese di posizione volte allo scontro istituzionale frutto di contrapposizioni di natura politica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità deve chiarire quale sia la pericolosità reale di questo virus e quindi rassicurare tutti ridimensionando il panico venutosi a creare negli ultimi giorni.
Tra le varie misure adottate non sono mancati alcuni paradossi, come l’aver sospeso partite di calcio, con la possibilità di giocarle ora a porte chiuse, mentre nelle competizioni internazionali migliaia di tifosi italiani sono potuti andati all’estero per seguire gli incontri negli stadi stranieri.
Sull’argomento interviene Antonio Sindoni, membro di giunta di Confartigianato Imperia: “Alla luce degli effetti prodotti – dichiara – sarà quanto mai necessario mettere in campo proposte volte a recuperare la reputazione del nostro Paese, con investimenti mirati alla corretta comunicazione sulla sicurezza e sulla bellezza dell’Italia, del proprio territorio e dei prodotti locali. Serviranno poi misure di sostegno per le imprese che stanno subendo danni da questa situazion, che ha portato a ripercussioni sulle filiere direttamente coinvolte e sul turismo con il relativo indotto”.
Nelle ultime ore una rappresentanza nazionale della Confartigianato ha partecipato ad una serie di tavoli istituzionali, tra cui un incontro con il Ministro allo Sviluppo Economico che si è concluso con l’individuazione di alcuni temi fondamentali:
1) La definizione di un adeguato livello di priorità all’emergenza sanitaria per evitare la diffusione non controllabile e non gestibile dell’infezione;
2) Il contrasto alle ripercussioni negative sull’immagine del Paese e del Made in Italy;
3) La semplificazione del sistema normativo e il coordinamento serrato tra le diverse Istituzioni coinvolte;
4) La adeguata valutazione dei danni diretti e indiretti prodotti dall’emergenza, per la definizione di un perimetro pienamente coerente con le esigenze dei comparti produttivi;
5) Il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia con interventi di “fast track” per i settori e i territori maggiormente coinvolti;
6) La proroga delle scadenze di ogni tipo, ivi compresi i bandi pubblici;
7) La garanzia di una adeguata sorveglianza sui prezzi per evitare manovre speculative;
8) Le problematiche legate al blocco del commercio con la Cina;
9) Il contrasto alle ricadute sul sistema del Turismo;
10) Il rinvio dell’entrata in vigore del “codice delle crisi d’impresa”;
11) Il rafforzamento del confronto sui diversi tavoli settoriali già aperti al Ministero.