È polemica a Imperia per due eventi contrapposti che si terranno domani presso la Biblioteca Civica L. Lagorio.
Alle ore 17 ci sarà la presentazione del libro di Giovanni Gandolfo “Racconti davanti al focolare”, una raccolta di episodi “minori” della guerra di Liberazione nel Ponente ligure, a cura dell’Istituto Storico di Imperia, con la partecipazione dello stesso presidente Giovanni Rainisio e di giovani a cui tali racconti sono rivolti in occasione del 70esimo della Costituzione.
Alle 21.15, invece, la stessa Biblioteca civica ospiterà un convegno organizzato da Casapound Italia sul tema “L’Italia fuori dall’euro” che vedrà la partecipazione di Andrea Lombardi, candidato al Senato per CPI alle recenti politiche, e Marco Mori, avvocato costituzionalista.
Imperia Antifascista (Teatro dell’Attrito, Arci Guernica, Arci Antica Compagnia Portuale, La Talpa e L’orologio, Sinistra classe e rivoluzione, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo) dichiara: “Ancora una volta, Casapound Italia si fa gioco della debolezza politica di una amministrazione che ostenta sul gonfalone una medaglia guadagnata con il sacrificio di molti giovani, salvo poi mettere a disposizione un luogo civico e culturale a chi, per bocca del suo candidato premier Simone Di Stefano, rivendica con orgoglio radici fasciste – “il fascismo è la nostra storia, veniamo da lì”-. Di fronte a tali affermazioni, ancora una volta ci chiediamo perché l’amministrazione di questa città appaia sempre così confusa e arrendevole di fronte a chi è orgoglioso della propria discendenza dal fascismo. Se poi consideriamo che altre città della provincia, con giunte comunali ben lontane dalla sinistra radicale, hanno ritenuto opportuno e doveroso sottolineare la necessità di tagliare fuori dal dibattito democratico chi democratico non è, negando qualsivoglia locale pubblico alle associazioni neofasciste, tutti possiamo ben capire come l’amministrazione di Imperia rasenti il ridicolo. Le biblioteche, ovunque, sono il simbolo del sapere, della cultura e della formazione. Ma la cultura, se non serve per analizzare e discernere realtà tanto diverse come la Resistenza e il fascismo, ideali come libertà e democrazia da discriminazione e razzismo, è un semplice e sterile esercizio intellettuale. È vergognoso che una simile “location” venga concessa dall’amministrazione pubblica, e soprattutto è irresponsabile nei confronti delle nuove generazioni che, a parole, si vorrebbero attive e partecipi nel dibattito politico e sociale, ma che nella pratica non possono che uscire confuse da un appiattimento di valori e principi sconcertante. Si invitano dunque tutti i cittadini democratici ad una forte mobilitazione e presa di posizione”.
Non è tardata anche la protesta dell’Anpi Sanremo che dichiara: “Ancora una volta ci chiediamo come l’amministrazione di questa città appaia sempre così confusa e arrendevole di fronte a chi è orgoglioso della propria discendenza dal fascismo”.