Si è svolto un incontro tra i rappresentanti delle delegazioni di Savona e Imperia dell’Associazione Frantoiani di Confartigianato Liguria e il consigliere regionale Rocco Invernizzi, componente della III Commissione Attività Produttive.
Durante il tavolo di lavoro sono emerse forti preoccupazioni per il futuro del comparto dei frantoiani, a rischio sopravvivenza a causa di una serie di criticità che stanno mettendo in ginocchio le imprese: burocrazia, carenza infrastrutturale, fauna selvatica e normative ambientali punitive.
«La situazione è insostenibile – è stato denunciato –. Oggi per pulire un oliveto servono domande e autorizzazioni, chi brucia deve fare richiesta preventiva, le foglie d’olivo portate in discarica diventano rifiuti, le acque reflue e le sanse contestate come sversamenti illeciti. E la Guardia Forestale, con controlli e sanzioni, sta spingendo molti agricoltori ad abbandonare i terreni. Così non si può più lavorare».
I frantoiani parlano di una vera e propria “invasione dei quattro cavalieri dell’apocalisse dell’entroterra”: burocrazia, incuria, fauna selvatica e repressione normativa. Il risultato, denunciano, è che tra cinque o dieci anni l’olivicoltura ligure rischia il totale abbandono.
Il consigliere Invernizzi ha raccolto le istanze, informando di aver già interessato il ministro Lollobrigida e annunciando che dopo Pasqua sarà chiesta un’audizione presso la Commissione Attività Produttive della Regione Liguria. All’incontro erano presenti Cesare Pozzo, vice presidente regionale dei frantoiani Confartigianato Liguria, l’ing Luca Calvi del Frantoio Calvi, l’avv. Daniela Bestoso del Frantoio Bestoso, Alberto Martini e Giulio Anfossi del Frantoio Baglietto e Secco. Presente anche Roberto Crosetto, responsabile del dipartimento savonese di FDI delle imprese e mondi produttivi, che ha garantito il proprio impegno a sensibilizzare direttamente il ministro Guido Crosetto.
L’incontro, pur nella gravità del contesto, apre un primo spiraglio verso un confronto istituzionale più concreto.