gianmarco oneglio

“Il provvedimento legislativo adottato ieri dal Consiglio dei Ministri sulle concessioni demaniali marittime vigenti certamente non soddisfa i balneari italiani, perché prevede la messa a gara delle loro aziende. Altre erano le aspettative ingenerate dalle dichiarazioni degli esponenti dell’attuale governo sull’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein”, dichiarano, in una nota congiunta, Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio.

“Riuniremo gli organismi dirigenti delle nostre organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti”, annunciano i presidenti delle due associazioni, Maurizio Rustignoli per Fiba e Antonio Capacchione per Sib. “Per intanto, registriamo con profondo rammarico che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria, ma anche e soprattutto degli enti concedenti, Regioni e Comuni, che esercitano da decenni le funzioni amministrative in materia”.

“Riteniamo”, proseguono Rustignoli e Capacchione, “che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, frutto del lavoro e dei sacrifici di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo, che il mondo ci invidia”.

“Così come riteniamo sia interesse di tutti che questa questione non sia oggetto di strumentalizzazioni politiche, ma di un serio e obiettivo dibattito pubblico. È comunque certo che continueremo a batterci con forza e determinazione a tutela dei diritti riconosciuti anche dal diritto europeo degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana, fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari. Nell’interesse non solo dei concessionari, ma del Paese”, concludono i presidenti Fiba e Sib.

Per Gianmarco Oneglio, presidente di Fiba Confesercenti Liguria, quello adottato dall’esecutivo è “un provvedimento folle che non aiuta i balneari, crea ancora più incertezza, blocca gli investimenti e, in buona sostanza, va in contrasto con gli interessi di tutti, scaricando la responsabilità dal governo ai singoli Comuni”.