video
play-rounded-outline
01:20

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che estende le concessioni balneari fino a settembre 2027, con la possibilità di un ulteriore slittamento fino al 31 marzo 2028 in caso di ‘ragioni oggettive’. Questo provvedimento, inserito nel cosiddetto ‘decreto salva-infrazioni’, arriva con l’obiettivo di risolvere il contenzioso con l’Unione Europea e garantire la continuità lavorativa e occupazionale nel settore balneare. Una modifica che però risulta deludente per la categoria. Ne abbiamo parlato con Fabio Viale, presidente dei Balneari della provincia di Imperia (SIB Confcommercio) e vicepresidente regionale del SIB Liguria.

Proroga concessioni balneari

Le nuove concessioni, secondo quanto previsto dal decreto, dovranno avere una durata minima di cinque anni e non superiore ai venti. La novità principale riguarda l’introduzione di un termine per l’indizione delle gare: queste dovranno essere bandite entro il 30 giugno 2027. Il decreto prevede che il concessionario subentrante dovrà corrispondere un indennizzo al concessionario uscente, finalizzato a riconoscere il valore degli investimenti effettuati durante la gestione precedente.

Le parole di Fabio Viale

“Abbiamo aspettato questa legge per dieci anni – ha dichiarato Fabio Viale – e alla fine il governo ha approvato in poche settimane un decreto che smentisce totalmente quello che ci era stato promesso. Avevano parlato di toglierci dalle gare, di una mappatura, ma nulla di questo è avvenuto. Questo decreto è stato fatto in pochi giorni senza coinvolgere assolutamente le nostre associazioni o le Regioni”. Proprio nei giorni in cui i concessionari balneari preannunciavano e poi si dividevano sulla serrata degli ombrelloni, il governo lavorava al nuovo piano da sottoporre alla Commissione europea.

Incertezza sugli indennizzi

Uno dei punti più critici riguarda la questione degli indennizzi. “Nei prossimi giorni – ha proseguito – organizzeremo delle assemblee con i nostri associati. Analizzeremo il testo definitivo del decreto, che al momento non abbiamo ancora in mano poiché deve essere firmato dal Presidente della Repubblica. Analizzeremo soprattutto la questione degli indennizzi che ci vengono totalmente o quasi tolti. Speriamo che nell’iter parlamentare dei prossimi 60 giorni, nel quale il decreto poi verrà convertito in legge, possano essere apportate delle modifiche“.

L’intervista integrale a Fabio Viale nel video servizio a inizio articolo.