La Polizia di Stato di Ventimiglia ha eseguito ieri un’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Imperia a carico di un 27enne rumeno, resosi responsabile, il giorno precedente, di gravi reati contro la sua ex partner, che hanno fatto scattare la procedura d’urgenza cosiddetta di “codice rosso”.
Dopo che il giorno prima la vittima, una 30enne italiana, aveva formalizzato le accuse contro di lui, l’ufficio investigativo del Commissariato di Pubblica Sicurezza ha proceduto con la massima rapidità possibile, segnalando immediatamente alla Procura della Repubblica del Tribunale di Imperia i comportamenti delittuosi tenuti dall’ex partner e la sua pericolosità, ritenuta particolarmente elevata.
Nella segnalazione di reato inviata dagli investigatori il giorno precedente l’uomo era stato indicato quale responsabile di violazione di domicilio per essersi introdotto nell’abitazione della giovane donna e di violenza sessuale aggravata per averle estorto con le minacce, contro la sua volontà, un rapporto sessuale, di stalking, per avere perseguitato la vittima con continue minacce e ingiurie telefoniche.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, considerati anche i precedenti risalenti ad alcuni mesi prima, quando lo stesso individuo era stato condannato per i maltrattamenti inferti all’allora sua compagna, ha ammesso la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, ed ha subito emesso un’ordinanza di esecuzione di misura cautelare in carcere.
La Polizia di Stato ha attivato immediate ricerche e urgenti misure di protezione della vittima, che in quella stessa mattinata risultava avere ricevuto numerose, ulteriori, minacce di morte per tramite di messaggi inviati telefonicamente.
Gli agenti hanno istantaneamente presidiato la sede lavorativa della vittima, dove al momento la stessa si trovava, e la sua abitazione, dove hanno constatato che il ricercato aveva già fatto accesso mettendola a soqquadro.
L’uomo è stato poi rintracciato e fermato proprio nelle immediate vicinanze della sede di lavoro della vittima, dove si era appostato nelle vicinanze della sua macchina, probabilmente in attesa della fine del suo turno di lavoro.
Vistosi scoperto ha opposto una forte resistenza all’arresto e, per tutta la durata delle operazioni conseguenti, relative alle procedure previste dalla legge, ha mantenuto comportamenti violenti ed aggressivi, tentando ripetutamente atti autolesionistici e minacciando di morte gli operatori della Polizia di Stato.
Posto sotto stretta vigilanza, ha rifiutato le cure del medico intervenuto su richiesta della Polizia per verificare il suo stato di agitazione psico-fisica, ritenuto abnorme.
Nel pomeriggio, in esecuzione del provvedimento giudiziario, l’uomo è stato associato al carcere di Sanremo.