Tra le bancarelle del mercato ambulante del venerdì a Ventimiglia incontriamo l’onorevole Flavio Di Muro.
“Poca gente, è il frutto di una concausa di situazioni e di provvedimenti adottati sia in Italia che in Francia – dice – le attività che non sono sospese dal Dpcm cercano di resistere. Ma penso che il Governo dovrebbe aiutare non solo quei settori che sono costretti a chiusure e limitazioni di orari ma anche a quelle attività che possono operare ma con un enorme calo di clienti ed è come se fossero chiuse anche loro”.
“Qui a Ventimiglia c’è una specificità locale che si basa da tanti anni su scambi commerciali. Peccato che a Roma non tengano mai conto delle particolari realtà di confine come questa che vive sul turismo di prossimità che adesso non c’è più. Ventimiglia ne risente molto perché non va dimenticato che questa città sta appena uscendo dai danni alluvionali, ci sono negozi ancora da finire di ripulire dal fango e che sono costretti a chiudere per effetto del Dpcm. Oltre al danno anche la beffa”.
“Come sempre, tra i primi a venire penalizzati da questi provvedimenti restrittivi sono i nostri frontalieri e io l’avevo detto in tempi non sospetti – dice Di Muro – addirittura prima del primo lockdown di primavera. Le forze dell’ordine sono costrette a controllare carte e altre scartoffie burocratiche invece di misurare le temperature ad esempio”.
“A suo tempo io proposi di snellire questi intoppi burocratici – ricorda l’esponente della Lega – che aprissero corsie preferenziali per i lavoratori che ogni giorno attraversano la frontiera, non sono stato ascoltato, vedremo nei prossimi giorni se arriveranno delle risposte”.
“Le frontiere interne in ambito Ue restano aperte – termina Flavio Di Muro – ma dobbiamo chiarirci all’interno della Commissione Schengen della quale faccio parte. E chiederemo spiegazioni al ministro Lamorgese su come funziona il flusso di migranti che possono sbarcare a Lampedusa, attraversare tutta Italia, oltrepassare la frontiera proprio qui a Ventimiglia e poi fare quello che sappiamo a Nizza. Quindi prendiamo atto che ci sono frontiere aperte per qualcuno e chiuse per altri, ed è ora di mettere la parola fine su questa vicenda”.