“Finché glielo dicevamo noi, quelli del Pd potevano anche essere liberi di non crederci. Ora però che sono i fatti a dimostrare come la scelta del rigassificatore non dipenda dal presidente Toti o da Regione Liguria, dovrebbero almeno smetterla di insistere a raccontare una verità quantomeno distorta ai cittadini”, Chiara Cerri, consigliere regionale e capogruppo di maggioranza a Taggia, risponde seccamente al segretario cittadino dei dem, Lorenzo Oggero, e al consigliere Davide Caldani in merito al progetto del rigassificatore a Vado Ligure.
“Mercoledì Regione Liguria incontrerà il ministro Gilberto Pichetto Fratin, che dovrà nominare un nuovo commissario di governo per il rigassificatore. Se si trattasse di scelta regionale, non ci sarebbe bisogno di alcun confronto perché la delega passerebbe automaticamente al vice presidente Alessandro Piana o ad altro assessore. Qui già la prima risposta alla bugia del Pd – incalza Chiara Cerri. – La decisione di spostare il rigassificatore da Piombino al largo delle coste savonesi è stata presa dal governo Draghi, con il Pd socio di riferimento di quella maggioranza. Il presidente Toti ha poi accettato di lavorare con il governo per contemperare le esigenze del territorio, condividendo peraltro la posizione di buon senso di altri governatori del centrosinistra, come quelli di Toscana ed Emilia Romagna, che hanno dato la disponibilità ad accogliere più rigassificatori addirittura ormeggiati alle banchine dei loro porti, per garantire all’Italia l’indipendenza dal gas russo e l’abbattimento delle bollette pagate dai cittadini. Tutto questo ovviamente il Pd non lo dice”.
Non è tutto. Nel merito del voto in consiglio regionale, gli esponenti dem fanno ancora demagogia pura per raccontare ai cittadini cose opposte alla realtà.
“Mi attaccano perché ho votato contro l’ordine del giorno dell’opposizione che chiedeva di bloccare l’iter del rigassificatore. Sì, e lo rivendico, perché come appena ribadito, è dimostrato che non è una scelta spettante alla Regione. Profondamente falso e sintomo di malafede è piuttosto che io abbia votato contro l’interesse del territorio. Perché ancora una volta Oggero e Caldani omettono strumentalmente di dire tutta la verità. In Regione ho votato e contribuito a far approvare un altro ordine del giorno che chiede alla Regione di fare esattamente ciò che è nelle sue prerogative. Il testo impegna il presidente facente funzione e la giunta a mettere in campo tutte le azioni e le misure necessarie presso il governo per individuare un nuovo commissario che possa prendere in considerazione tutte le criticità recentemente emerse e che, eventualmente, potessero emergere nel corso dell’istruttoria relative alle numerose procedure in essere. E poi a incontrare i sindaci dei 12 Comuni interessati e la Provincia di Savona e, nel contempo, a far sì che anche il nuovo commissario, una volta nominato, incontri anch’esso tutti i sindaci e gli enti territoriali per dare loro aggiornamenti puntuali sulle procedure in corso. Se questo è lavorare contro il territorio, mi auto accuso. Ora però gli esponenti dem dicano ai cittadini perché non hanno detto la verità. Forse perché la verità fa male”, conclude il consigliere regionale e capogruppo di maggioranza a Taggia.