Dopo la convocazione e lo svolgimento dell’assemblea dei soci della Casinò di Sanremo Spa, abbiamo incontrato il presidente della casa da gioco Adriano Battistotti.
“Abbiamo approvato il bilancio di esercizio 2021 – ha detto – che chiude in utile per 17mila euro. Sembrano pochi ma hanno un significato che va oltre la cifra, e significa che l’azienda nonostante cinque mesi di chiusure per la pandemia ha mantenuto un equilibrio economico e finanziario. Possiamo quindi progettare un rilancio del Casinò come ci ha chiesto il socio di riferimento che è il Comune di Sanremo a fronte della riconferma del nostro Cda in scadenza di mandato, ma prorogata per un altro anno”.
“Possiamo anche cercare di fare un paragone con il 2019 – prosegue il presidente del Cda – anche se sembra un’altra epoca eppure sono solo tre anni fa, nel corso dei quali sappiamo cosa ha sconvolto il mondo. Gli incassi: nel primo quadrimestre del 2022, a fine aprile abbiamo incassato quasi 11 milioni, cioè il 18% in meno rispetto al solito 2019, tenendo conto delle variabili come la crisi bellica in Ucraina e le difficoltà autostradali, oltre al Covid naturalmente. Inoltre qualche bel problema ce lo ha creato anche il greenpass rafforzato che ha infastidito molti nostri clienti”.
“Ci siamo trovati con un organico ridotto e senza la possibilità di nuove assunzioni nel comparto giochi e così lo abbiamo dovuto riorganizzare. È però vero che se abbiamo incassato di meno, abbiamo anche sostenuto minori spese rispetto al 2019. Adesso abbiamo in corso un torneo di poker internazionale della durata di undici giorni con una previsione di addirittura 2.500 iscritti nei vari step previsti del torneo e questo porta benefici non solo al Casinò ma a tutta l’economia cittadina. Andremo avanti con il poker anche successivamente – conferma Battistotti – con i nostri vicini francesi che ci garantiscono sempre un bacino importante di clienti che ci possono raggiungere rapidamente senza trappole autostradali, e in tal senso va la decisione di investire in pubblicità sui media oltre confine dove non esiste il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo”.
“Sul bando di affidamento del settore ristorazione ne abbiamo parlato diffusamente – dice – noi abbiamo solo preso atto dei mutamenti avvenuti nel mondo del gioco d’azzardo. Garantire un servizio ristorazione completo per 365 giorni all’anno implicava costi insostenibili in questi tempi. Siamo arrivati alla scadenza del contratto del precedente gestore e abbiamo ridotto l’oggetto del bando di gara limitandolo ai due bar per i clienti, oltre al rinnovato Bistrot che servirà piatti veloci come vogliono i giocatori, e al bar dei dipendenti”.
“Tutto ciò ha comportato purtroppo una riduzione dei posti di lavoro – conferma – ma abbiamo dovuto fare i conti a vantaggio dell’azienda Casinò, sollecitando il nuovo gestore a proporre progetti compreso l’eventuale affidamento parziale del ristorante o altro. Non va dimenticato che nel contratto precedente avevamo offerto un minimo garantito del volume di affari e adesso non più, e lo stesso nuovo gestore è spinto a coinvolgere la cittadinanza e non solo i clienti del Casinò”.
“Per scelta aziendale – termina Battistotti – noi manteniamo ancora l’obbligo della mascherina per coerenza con quello che abbiamo fatto in questi anni di pandemia, sempre a tutela dei nostri dipendenti e della clientela”.