“Non bisogna mai stancarsi di stare dalla parte della legalità“. Gian Carlo Caselli, uno dei magistrati che ha sempre combattuto in prima linea, prima il terrorismo italiano delle Brigate Rosse, e poi la mafia, parla ad un pubblico speciale: i ragazzi della scuola media di Pieve di Teco.
“Senza legalità non c’è futuro,” ha spiegato ai ragazzi il magistrato, “e bisogna eliminare in tutti i modi la criminalità”. Molti gli argomenti affrontati da Gian Carlo Caselli durante l’incontro, che ha ripercorso anche alcuni momenti della strage di Capaci “io ero lì e quello che ho visto non potrò dimenticarlo”. E la cattura di Giovanni Brusca, di come ha raccontato di avere schiacciato il pulsante che ha fatto saltare in aria il giudice Falcone assieme alla moglie e agli uomini della scorta. E proprio a loro, Caselli, ha voluto fare un ringraziamento speciale, agli angeli che dal 1974 proteggono lui e la sua famiglia.
“La scorta, racconta agli studenti il magistrato, ti salva la vita ma te la cambia anche“. Sono molti i ricordi di una vita e di una carriera che il magistrato condivide con i giovani pievesi. Racconti di un uomo che non ha mai esitato a schierarsi dalla parte della legge perché “bisogna onorarla e seguirla” altrimenti si crea confusione. “Prendete ad esempio, continua Caselli, i semafori, loro, sono il primo esempio di legge. Sono in mezzo alla strada e se li ignoriamo, succede il caos”.