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Continua il rincaro sui prezzi dei carburanti anche per il gasolio nautico. Nel porto vecchio di Sanremo, dopo la protesta dei pescatori di mercoledì scorso, abbiamo incontrato Pietro Volpe, comandante del peschereccio “Furore”.

“È impensabile andare avanti così”, commenta ai nostri microfoni. “Ormai ha raggiunto un prezzo per cui non riusciamo più a ricavare nulla da una giornata di pesca. Solo di gasolio spendevamo 500-600 euro, adesso è aumentato del quasi 70%. Togliendo le paghe degli operai e l’usura del materiale andiamo in perdita. Non ha senso”.

“Abbiamo provato a vendere aumentando i prezzi di qualche euro, ma, giustamente, la gente avendo rincari anche nella vita quotidiana, come sulle bollette, rinuncia a comprare il pesce”, continua amareggiato. “È un problema nazionale, vorremo un occhio di riguardo dal governo. Già dall’anno scorso hanno introdotto delle leggi sulla pesca del gambero, per cui le giornate di pesca si sono ridotte del 40%, ci hanno stretto in una morsa”.

“Che ci vengano incontro, perché noi abbiamo finito. Non usciamo, non è più fattibile andare a pescare. Siamo fermi”, conclude lapidario.