Si prevede una intensa partecipazione sociale e coinvolgimento territoriale per la visita in alcune carceri della Liguria da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri. Il segretario regionale ligure del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Vincenzo Tristaino, visiterà mercoledì 25 settembre le carceri del Ponente, Sanremo e Imperia; giovedì 26 settembre, sono previsti sopralluoghi a Marassi, Pontedecimo e Chiavari.
Come spiega Tristaino: “Mercoledì 25, una delegazione del SAPPE, della quale faranno parte, tra gli altri, i dirigenti sindacali Pannese Ciriaco, Mazza Angelo e Pruto Gennaro, andrà a visitare gli istituti di Sanremo e Imperia per verificare le condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria e comprendere meglio quali sono state le cause degli eventi critici occorsi negli ultimi mesi, cresciuti in maniera esponenziale nell’istituto matuziano, anche a causa del sovraffollamento e della carenza organica”.
Il successivo giovedì 26 settembre, prosegue il sindacalista, “con i rappresentanti SAPPE Panetta Claudio, Migliorelli Francesco e Tarantino Domenico, saremo in visita negli istituti di Marassi, Pontedecimo e Chiavari per verificare le condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria, le condizioni delle strutture e dei posti di servizio, il sovraffollamento e gli eventi critici causati in gran parte da detenuti provenienti dal Piemonte”.
“La mia, nostra, presenza nelle carceri della regione vuole essere soprattutto una testimonianza e un segnale di solidarietà e di vicinanza alle poliziotte e ai colleghi che operano con umanità e grande professionalità”, prosegue. “Altro obiettivo è rilanciare la denuncia per i problemi legati al sovraffollamento (oltre 1.360 le persone detenute in tutta la Regione a fronte dei circa mille posti regolamentari) e alla mancanza di risorse per far funzionare meglio gli istituti penitenziari della Liguria”. Per Tristaino, “sarebbe fondamentale, per dare dignità alla detenzione, che i detenuti lavorassero, tutti, così da non stare tutto il giorno nell’apatia e senza fare nulla. Il dato oggettivo è che il budget largamente insufficiente assegnato per la remunerazione dei detenuti lavoranti ha condizionato e condiziona in modo particolare le attività lavorative necessarie per la gestione quotidiana di ogni istituto penitenziario (servizi di pulizia, cucina, manutenzione ordinaria del fabbricato), incidendo negativamente sulla qualità della vita all’interno dei penitenziari. Mi sembra evidente che, se i detenuti fossero impegnati nel lavoro, nello studio e in altre attività, difficilmente ci sarebbero così tanti eventi critici in carcere”, evidenzia. E rilancia: “L’integrità psicofisica dei pochi poliziotti penitenziari impiegati nelle carceri della Liguria, in particolare, è stata messa a dura prova, specialmente nei mesi di giugno, luglio ed agosto di quest’anno. Dopo i tanti episodi di violenza di questi ultimi giorni, non possiamo che invocare misure di maggiore rigore, per riportare la legalità nelle carceri. Chiediamo che i detenuti violenti vengano ristretti in appositi istituti, dove dovrebbero scontare la pena in regime chiuso, con applicazione delle misure restrittive di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, perché mettono a rischio l’ordine e la sicurezza e, spesso, si avvalgono anche della loro posizione di supremazia nei confronti degli altri reclusi. Chiediamo inoltre la dotazione del taser, o di altro strumento simile, affinché gli agenti possano difendersi ed evitare che la violenza dei detenuti venga portata a conseguenze estreme”.
Al termine delle visite, la delegazione del SAPPE incontrerà i giornalisti.