“Il Ministero della Salute deve quanto prima trovare una soluzione: è paradossale che coloro che hanno fatto la vaccinazione eterologa (prima dose Astra Zeneca e seconda Pfizer/Moderna) non possano recarsi in quei Paesi dell’Unione Europea che riconoscono la validità del Green Pass solo se sono riportate le due dosi”.
Così la consigliera regionale Veronica Russo di Fratelli d’Italia a commento dell’ordine del giorno, firmato anche dagli altri membri del partito Stefano Balleari e Sauro Mannucci, depositato oggi in Regione.
Dal primo luglio è entrato in vigore il Green Pass, il documento che dà la possibilità a chi ne è in possesso di spostarsi nella Unione Europea senza essere soggetti a quarantene o ad altre restrizioni: uno strumento il cui obiettivo principale è quello di rilanciare il settore del turismo facilitando gli spostamenti in Europa tuttavia, come rimarca la consigliera, “ad oggi tra i vari Paesi dell’Unione Europea esiste una scarsa uniformità delle regole e solo alcuni tra cui l’Italia, la Croazia, l’Austria e la Repubblica Ceca consentono l’utilizzo del Green Pass 14 giorni dopo l’inoculazione della prima dose mentre gli altri ne riconoscono la validità dopo la seconda dose”.
“Anche in Liguria si è riscontrato un problema per chi ha fatto la vaccinazione eterologa: infatti a costoro è stato inviato dal Ministero della Salute un certificato che riporta solo la prima dose somministrata (Pfizer) ma non la seconda, come se il ciclo non fosse stato completato. Ciò – conclude Veronica Russo – è fonte di disagi per chi si deve spostare per motivi di studio, lavoro o turismo”.