È stato ospite negli studi di Riviera Time Massimo Calvi, presidente del Consiglio d’Amministrazione della Casinò Spa.
Il Casinò di Sanremo ha chiuso il 2018 con circa 1,9 milioni di introiti in meno. Un anno che era iniziato in salita e che ha visto una perdita di incassi dovuta in particolare al decremento dei giochi tradizionali. Bene invece le Slot Machines, che rimangono in linea rispetto all’anno precedente e rappresentano circa l’80% degli introiti della Casa da Gioco: “Abbiamo subito una decurtazione importante. Durante il nostro mandato è il primo anno che patiamo questa significativa emorragia negli introiti. I picchi di riduzione importante hanno interessato le Roulette Francesi, il Black Jack e il Punto Banco che indubbiamente hanno avuto contrazioni negative importanti. Viceversa si è difeso il Poker. Questo andamento era già emerso durante l’anno“, commenta Calvi.
Nonostante questo trend la Casa da Gioco chiude il 2018 con un bilancio economico positivo che si allinea ai risultati dell’anno precedente: “Siamo riusciti ad ammortizzare questi minori introiti con riduzioni di costo che derivano dalle riduzioni di costo del personale e da un risparmio significativo a livello di costi variabili d’esercizio sia per quelli di natura commerciale che per quelli afferenti a consulenze e quant’altro per cui ringrazio tutta la struttura e in particolare il Direttore Generale Giancarlo Prestinoni”.
A livello nazionale il panorama sulle Case da Gioco non è dei migliori: “Con il Casinò di Campione chiuso per fallimento e il Casinò di Saint Vincent che attraversa momenti difficili, la situazione è preoccupante. A Venezia invece nel 2018 gli introiti sono stati buoni, anche se il bilancio finale non si conosce, perché bisogna distinguere introiti e risultato di gestione”, spiega il presidente.
Nelle ultime settimane si è molto parlato della gestione dei bar e ristoranti del Casinò di Sanremo, questione annosa e difficile. Le difficoltà nascono in particolare dagli alti costi del personale. Dopo essere andato deserto l’ultimo bando per la gestione, la società ha avviato una trattativa di inviti plurimi indirizzati a diverse aziende: “Negli ultimi mesi abbiamo lavorato moltissimo per dare una risposta definitiva al problema della ristorazione e per cercare di trasformare quello che oggi è un problema in un’opportunità. Siamo riusciti ad esaminare le criticità e le opportunità. Gli imprenditori non sono solo interessati a quella quota di fatturato che la Casa da Gioco gli riconosce durante l’appalto ma sono anche interessati a fare dello sviluppo diretto su clientela che noi non supportiamo con le carte. La commissione sta esaminando le proposte arrivate e contiamo nell’arco della prossima settimana di riuscire a definire la situazione. Oggi Casinò, con il fatturato che garantisce all’appaltatore, non è più in grado di coprire il costo del personale. Deve arrivare qualcuno che sviluppi del fatturato”, conclude Calvi.