Continua il lavoro della Procura per fare chiarezza sul giallo di Capo Nero.
Da quanto si apprende dalle pagine locali de Il Secolo XIX e de La Stampa, a febbraio scadrà la misura di custodia cautelare in carcere a carico di Zied Yakoubi, il ragazzo algerino accusato di tentato omicidio per aver spinto da una scogliera la giovane ragazza tedesca Alena Sudakova.
Le accuse contro il ragazzo si basano su una testimonianza fornita da un uomo e ora è di primaria importanza riuscire ad ascoltare anche la versione di Alena.
La ragazza, che era rimasta in coma per circa un mese, al suo risveglio è stata trasferita in una clinica in Germania per poter proseguire le cure vicino alla famiglia.
Ad oggi non si conoscono precisamente le condizioni di salute della giovane, né se sia in grado di parlare.
Le indagini proseguono sotto il coordinamento del pm Barbara Bresci, la quale ha richiesto di poter interrogare Alena, ma fino ad ora la magistratura tedesca non si sarebbe dimostrata molto collaborativa, non rispondendo alla richiesta di rogatoria internazionale.
Giunti a questo punto la sua testimonianza sarebbe fondamentale per fare chiarezza sull’accaduto, confermando eventualmente l’accusa oppure scagionando Yakoubi.