È arrivata ieri mattina la comunicazione ufficiale della rimozione dei divieti di balneabilità a seguito delle analisi effettuate da Arpal sul litorale di Sanremo: oggi tutte le aree oggetto delle ordinanze tornano balneabili, ad esclusione dell’area del “Lungomare Nazioni” che, a fronte dell’esito sfavorevole del campionamento, sarà interessata da ulteriori verifiche.
Dopo una settimana di polemiche e grande sofferenza per i gestori delle spiagge, siamo andati a sentire il parere di Davide Berardi, referente locale dei balneari della Confartigianato e gestore della spiaggia libera-attrezzata Daruma Beach a Bussana, che si trova a poche decine di metri dall’inizio dell’ambito territoriale di Arma di Taggia.
“Non è la prima volta che succede e non sarà nemmeno l’ultima – dice – che a distanza di pochi metri ci sia un divieto di balneazione causa inquinamento del mare, e che poco più in là la gente possa tuffarsi tranquillamente”.
“È una situazione che viviamo, mi sembra, ogni inizio di stagione – dichiara sconsolato – e a noi a Bussana ci ha fatto ancora più rabbia perché, oltre ad aver perso qualche prenotazione da clienti che hanno saputo del divieto, abbiamo sempre avuto un mare splendido, trasparente e un venticello di levante che ci ha preservati da correnti che potessero eventualmente portare inquinamento da Capo Verde”.
Hanno fatto male le disdette di turisti piemontesi e lombardi, a conferma che certe notizie vengono lette dai clienti che ormai si informano su tutto prima di partire.
“Non è certo stata una bella pubblicità per Sanremo – dice Berardi – oltre ai problemi sull’autostrada questo divieto di balneabilità non ci voleva. Noi siamo comunque pronti ad affrontare la stagione e ci siamo rassegnati a quello che è accaduto, ma diversi nostri colleghi che gestiscono spiagge private sono molto più nervosi di noi gestori di spiagge libere attrezzate, che non dobbiamo pure pensare con grande incertezza al futuro a causa della legge Bolkestein”.