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È stato inaugurato questo pomeriggio a Bordighera, presso l’ex Chiesa Anglicana, il vernissage “Paesaggi dell’estremo Ponente Ligure” di Cesare Fenech.

“L’opera di Cesare Fenech si nutre di talento, di colore, di amore per Bordighera. Il talento è quello, profondo, di un artista che si esprime con un realismo ricco e sapiente”, commenta il Sindaco della città Vittorio Ingenito. “Tutto nei dipinti di Cesare parla di un’unione perfetta di sensibilità e tecnica. L’affetto è in ogni pennellata, in ogni dettaglio. Solo chi è intimamente connesso con la propria terra può raccontarla come ha fatto lui.”

La raccolta conta 46 dipinti: buona parte con protagonisti Bordighera e i vicini comuni della Costa e dell’entroterra, altri astratti, diversi ancora basati su ricordi passati dell’artista, della vita trascorsa nella sua città.

“È sempre un’emozione vedere le mie opere esposte nella mia città”, esordisce l’artista bordigotto. “Rispetto alle precedenti mostre i miei dipinti sono cambiati molto: sono più freschi, con più luce, hanno dei colori diversi da quelli di 6 anni fa. Cerco di migliorare sempre di più e rappresentare sempre il meglio della nostra terra, i nostri luoghi, che purtroppo ormai stanno scomparendo“.

Organizzatore artistico e allestitore del vernissage è Marco Farotto, figura di riferimento per l’artista fin dagli esordi, che commenta: “Cesare nella sua arte è in grado di cogliere le suggestioni del passato: il suo post-impressionismo si nutre della tradizione pittorica ottocentesca, ma anche delle esperienze del primo Novecento, trasformate e rielaborate in uno stile personale che trova il suo strumento espressivo più valido nell’uso dei colori“.

La mostra, ad accesso libero e gratuito, ha visto la partecipazione all’allestimento, oltre che del Comune di Bordighera, del Club per L’UNESCO di Sanremo ODV, e sarà aperta al pubblico fino al 30 marzo e visionabile dalle ore 16:30 alle 19:30.

Tra gli artisti che più hanno ispirato il bordigotto figurano John Constable, Camilleri Corot, Claude Monet, Pierre Renoir, Joaquìn Sorolla e i diversi personaggi che attraverso la loro arte hanno espresso l’entità di Bordighera.

“I temi preferiti da Cesare e fonte di ispirazione per lui sono i paesaggi liguri, le marine, gli ulivi e le palme, sempre presenti nei suoi pensieri. Nei paesaggi rappresenta il fascino della sua Riviera, l’estremo Ponente Ligure, grazie al cromatismo ben dosato nei rapporti tonali. Difficilmente si allontana da Bordighera per più di due giorni: sente la nostalgia del mare dai tempi in cui lo guardava ogni mattina andando al lavoro, mentre oggi, che è in pensione, lo osserva prima di andare nel suo studio. Questa è la città in cui è cresciuto, ne conosce ogni sfaccettatura, dalle onde del mare agli scorci della terra”, conclude Marco Farotto.

Le interviste a Vittorio Ingenito, Cesare Fenech e Marco Farotto nel video-servizio a inizio articolo.