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Risponde così il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito alle critiche riguardanti la scelta del progetto per il restyling del lungomare:
“Ho deciso di convocare questa conferenza stampa per fare chiarezza in merito alle polemiche scatenate dalle dichiarazioni di un Architetto che ha proposto a titolo gratuito, salvo un mai quantificato rimborso spese, un progetto per il restyling del lungomare Argentina.
- Perché una Amministrazione non può accettare un progetto gratuitamente? O meglio, in quali condizioni straordinarie può farlo? Pensiamo a quanto accaduto a Genova: da una parte, una situazione di estrema emergenza per cui è stata concessa una deroga eccezionale rispetto al Codice degli Appalti; dall’altro, una archistar di fama mondiale. Le condizioni, nel caso di cui stiamo parlando, erano del tutto diverse.
- A ciò aggiungo che il progetto, benché ben illustrato dal punto di vista grafico, già in fase di presentazione aveva presentato grosse criticità (una pista ciclabile posta al centro della carreggiata è pericolosa nonché non prevista dal Piano di Mobilità Sostenibile; una gradinata verso la spiaggia pare un invito per il mare ad invadere il centro città in caso di forte mareggiata; l’illuminazione non sembra sufficiente).
- Ritengo che l’Architetto non possa permettersi di affermare che l’Amministrazione avrebbe dovuto avvisarlo della pubblicazione di un bando: non solo perché fa una pessima figura dal punto di vista professionale e forse nei confronti della comunità, ma anche perché è pienamente consapevole di come avviene una procedura competitiva. Ha infatti partecipato al concorso di idee per il brand di Bordighera e dunque di fatto conosce le modalità di pubblicazione delle gare da parte del Comune.
- Ricordo inoltre che i termini di presentazione delle offerte sono stati prorogati al 03/06/2020, con provvedimento dirigenziale, per effetto dell’emergenza sanitaria.
- Emerge quindi una chiara volontà di farsi pubblicità a carico dell’immagine della Città di Bordighera, screditando l’Amministrazione e gli Uffici Comunali.
- Per queste ragioni abbiamo deciso di presentare al Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Torino, cui l’Architetto è iscritto, un esposto per richiedere che ne vengano valutati responsabilità e comportamento, che hanno violato in maniera grave le norme deontologiche della sua professione.
- A tal proposito ricordo che, in base all’articolo 20 comma 2 e all’articolo 24 comma 7 del codice deontologico dell’Ordine Architetti P.P.C., è da considerarsi pratica anticoncorrenziale la rinuncia totale o la richiesta di un onorario che abbia costi sensibilmente ed oggettivamente inferiori a quelli di loro produzione e che siano palesemente sottostimati rispetto all’attività svolta.
- Per questo reputo che il comportamento dell’architetto sia da considerarsi infrazione relativa a concorrenza sleale e altamente lesivo della categoria professionale oltre che irrispettoso nei confronti di tutti i gruppi di progettazione che hanno partecipato alla gara.
- Tale condotta ha inoltre messo in dubbio, di fatto, la legittimità dell’operato dei nostri Uffici Comunali, gettando discredito sulle scelte amministrative e generando volutamente nell’opinione pubblica un’avversione alle corrette pratiche di assegnazione degli incarichi professionali. Pensate che persino il Consigliere Comunale di minoranza Trucchi, che dovrebbe avere piena conoscenza delle procedure di affidamento, ha evidenziato il possibile danno erariale a carico della Città…abbiamo raggiunto una dimensione surreale.”