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In una Bordighera ancora vestita a festa, Riviera Time ha incontrato e intervistato Maria Letello, creatrice e curatrice della mostra intitolata “Presepi del mondo”.

La sua collezione privata vanta oltre 91 presepi in esposizione, originari e derivanti dalle parti più disparate del mondo: Norvegia, Africa, America, Cina, Portogallo, Bangladesh, Francia, Spagna e tanti altri ancora.

Le numerose opere sono state realizzate a partire da singole statuine, acquistate o ricevute in dono nel corso degli ultimi settant’anni da familiari, amici e conoscenti.

L’allestimento è curato personalmente da Maria con l’aiuto dei suoi familiari, suoi sostenitori primari nell’organizzazione, nella realizzazione e talvolta nel reperimento dei soggetti.

La mostra ha aperto al pubblico martedì 26 dicembre 2023 e permarrà fino a domenica 7 gennaio 2024 nell’oratorio della parrocchia di Terrasanta, a Bordighera. L’orario di apertura alle visite è dalle ore 9:00 sino alle ore 19:00, con una pausa dalle ore 12:00 alle 15:00.

Una passione nata in tenera età ha portato Maria Letello a possedere una collezione inestimabile e fuori dal comune, raffigurante la nascita di Gesù nell’ambito delle diverse culture.

Uno dei presepi più apprezzati dalla proprietaria è quello di origine norvegese, installato all’interno di un grosso Igloo in mezzo al ghiaccio. In esso spicca l’assenza dei Re Magi, sostituiti da tre Santa Klaus, ma anche del bue e l’asino, rimpiazzati da una foca e una renna. L’angelo, anziché indossare la tradizionale e leggera veste chiara, è ben coperto da piumino, berretto e guanti.

In uno dei tanti presepi spagnoli, invece, le statue superano i quaranta centimetri di altezza e indossano abiti ricchi di sfarzo e ben caratterizzati.

Nel presepe originario della città di Betlemme è possibile a sua volta ammirare la sequenza della nascita di Gesù, a partire dalla scena della Vergine Maria in dolce attesa. 

Le scene della natività sono rappresentate in modi molti diversi fra loro, eppure in ognuno di essi permane al centro la fede.

“Il presepe più difficile da reperire è stato quello arrivato dal Bangladesh, Paese in cui la maggior parte della popolazione professa la religione musulmana”, racconta ai nostri microfoni Maria Letello.

“Me l’ha procurato quello che era il badante di mio marito, originario del posto. Ha dovuto cercare a lungo per scovare le statuine in mostra qui oggi”, spiega.

Una delle opere più antiche proviene dalla Cina ed è stata acquistata circa settant’anni fa, ma riveste un ruolo importante anche la cultura italiana, con oltre una decina di presepi raffiguranti la natività secondo la nostra tradizione: dalle statue realizzate in carta pesta fino a quelle assemblate con l’uso della cera d’api, passando per i tanti ad avere caratterizzazioni fisiche particolari, come ad esempio il presepe pugliese circondato da piccoli trulli in miniatura.

L’intervista a Maria Letello nel video servizio a inizio articolo.