Come annunciato dal sindaco Vittorio Ingenito a fine gennaio scorso durante il ricordo delle vittime dell’Olocausto, quest’oggi la città di Bordighera ha onorato la memoria e il sacrificio di Ettore Renacci.
Momenti solenni e toccanti quelli che si sono tenuti oggi in tarda mattinata, all’angolo fra via Vittorio Emanuele II e via Nazario Sauro, dove è stata posta, all’inizio della viuzza rivolta verso il mare, una pietra d’inciampo dedicata al cittadino bordigotto nato nel 1907 e fucilato nel luglio del 1944, dopo essere stato deportato al campo di Fossoli, in uno dei peggiori atti di giustizia sommaria perpetrata dai nazifascisti nei confronti di prigionieri durante il secondo conflitto mondiale in Italia.
Il campo Fossoli, come spiegato dalla presidente della Fondazione Fossoli Isabella Giovanardi, fu un campo di concentramento usato prima dalla Repubblica Sociale Italiana e poi dalle SS per internarvi ebrei e oppositori politici, in buona parte come tappe di transito verso i lager tedeschi.
La strage che ebbe luogo il 12 luglio del 1944, come racconta durante il suo intervento la presidente provinciale di Aned, Anna Maria Peroglio, fu eseguita nei dintorni del poligono di Cibeno e vide l’uccisione complessiva di 67 persone, tutti detenuti politici, per motivazioni che ancora oggi non sono del tutto ricostruite con certezza da parte degli analisti storici.
La cerimonia di posa della pietra, eseguita con la collaborazione fra l’Aned nazionale, l’amministrazione comunale di Bordighera e la Fondazione Fossoli, è stata seguita dapprima dalla declamazione, da parte di una delegazione di studenti delle scuole medie e superiori della città, di un estratto del libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi e successivamente della deposizione di un mazzo di fiori sul muro laterale della via.
“Una giornata importante”, sottolinea Stefano Gnutti, presidente del consiglio comunale di Bordighera, “che compie un percorso lungo due anni e che sono felice di aver portato a termine, il ricordo di un momento straziante della nostra storia cittadina, dove un uomo è stato arrestato e fucilato con la sola colpa di esprimere le sue idee. Un concetto che oggi ci sembra distante e inconcepibile. Ricordare questi eventi cupi è un nostro dovere, specie in momenti dove diamo queste cose piuttosto scontate. Ed è alle nuove generazioni che dobbiamo guardare”.
A breve integrato a inizio articolo il video servizio…