“È purtroppo giunta la notizia che temevamo: il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Comune di Bordighera contro la sentenza con cui il TAR ha di fatto imposto l’ingresso nella società consortile designata per il sistema unico di gestione delle risorse idriche”, commenta il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito.
“Una sentenza quasi annunciata, – continua – che porrà fine alla gestione in economia del servizio idrico integrato cittadino a favore di Rivieracqua. Diversi sono i motivi di preoccupazione per l’Amministrazione ed i Cittadini, dagli aumenti esponenziali delle tariffe alla tutela professionale dei dipendenti comunali, dal piano di investimento necessario per l’ammodernamento delle infrastrutture di rete al futuro della governance di Rivieracqua, una società che, non dimentichiamo, oggi versa in una grave crisi economica e finanziaria la cui soluzione non pare né chiara né vicina.
Come previsto dalla mozione votata all’unanimità nella seduta del Consiglio Comunale del 30 dicembre 2020 proseguiremo nel tutelare il patrimonio idrico e nel chiedere preliminari garanzie per un funzionamento ottimale e continuativo del servizio, con l’obiettivo di raggiungere quella piena soddisfazione dell’utenza che dovrà essere mandatoria anche nel nuovo assetto”.
“Per queste ragioni – spiega – ci impegneremo per:
– concordare un passaggio graduale alla tariffa unica comprensoriale, al fine di scongiurare immediati e gravosi rincari della bolletta idrica che ricadrebbero sui cittadini;
– garantire il mantenimento dei livelli occupazionali ed evitare che gli operai del Comune siano destinati ad altri comparti della società consortile, affinché possano continuare a lavorare sul territorio di Bordighera con la professionalità fino ad oggi concretamente dimostrata;
– garantire gli investimenti già programmati dal Comune per le previste opere di ammodernamento delle infrastrutture;
– verificare i termini del concordato, con particolare riferimento al ruolo dei Comuni che parteciperanno alla modifica dell’attuale assetto del consorzio e al piano industriale elaborato per la futura gestione”.
“Siamo ben consci che sarà un passaggio lungo e articolato, che dovrà necessariamente coinvolgere anche le minoranze consiliari per un fondamentale, comune fine: giungere ad un trasferimento del nostro patrimonio idrico con le migliori tutele possibili a favore dei cittadini, dei lavoratori, del servizio”, conclude.