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Danimarca e Portogallo hanno già deciso, la Francia aspetta, e le altre stanno a guardare. Di fronte alla quarta (o quinta) ondata di contagi, le nazioni europee si dividono su come procedere nei confronti dei soggetti e dei settori maggiormente colpiti in queste ultime settimane.

La stragrande maggioranza dei nuovi ‘positivi’ riguarda studenti delle scuole dell’obbligo, con particolare incidenza per quelli delle medie e delle elementari. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, come a Sanremo dove si è cambiato in fretta e furia l’hub per ‘tamponare’ tutti i soggetti entrati in contatto con nuovi contagiati, evitando paralisi nel traffico. Se prima servivano almeno tre casi all’interno di una classe per far scattare la procedura, ora ne basta uno solo e di conseguenza le classi chiuse con tutti gli alunni obbligati al test aumentano giorno dopo giorno.

Paese che vai, protocollo che trovi. Non esiste infatti una linea comune tra i Paesi membri dell’Ue su come contrastare la pandemia. Tutti puntano ovviamente sulla vaccinazione come presidio principale ma sulle fasce d’età ogni nazione si regola a modo suo.

Come hanno appunto fatto Danimarca e Portogallo che per cercare di arginare il boom di contagi tra i giovanissimi hanno deciso di prolungare le vacanze scolastiche di fine anno sino al 9 gennaio compreso. Sorprende soprattutto la decisione dei portoghesi che sono la popolazione con il maggior tasso percentuale di vaccinati in Europa, che vanno allo stadio senza mascherina come ieri sera per il match di Champions del Benfica, grazie al 90% di ciclo vaccinale completo che diventa addirittura 100% per gli over65. Stessa situazione in Danimarca con le vacanze scolastiche anticipate e posticipate di qualche giorno per arrestare l’emorragia di contagi tra i giovanissimi.

In Francia sembrava un’opzione molto calda qualche giorno fa, oggi sembra invece che non se ne faccia più niente. “Non penso che sarà necessario” ha detto il ministro transalpino dell’Educazione annunciando però che da oggi diventa obbligatoria la mascherina nelle classi primarie anche durante la ricreazione e che verranno riviste le condizioni al momento della preparazione del cibo. Solo con tre casi positivi la classe chiude e dal 15 dicembre si calcola che 350mila bambini ‘fragili’ verranno vaccinati, con l’obiettivo di vaccinarli tutti già entro la fine dell’anno.