“La norma del Dl ‘Taglia prezzi’, che introduce l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi, ha riportato nell’incertezza cittadini e imprese che ora si trovano in una giungla normativa nella quale hanno difficoltà a districarsi”.
Lo sottolinea Antonio Sindoni, presidente della categoria Costruzioni della Confartigianato di Imperia: “È uno stop & go inammissibile. Il solo annuncio dell’approvazione della norma ha nuovamente bloccato il mercato, dopo le ultime disposizioni che cercavano di riattivare le cessioni dei crediti e avevano facilitato l’accesso al beneficio sino al 31 dicembre 2022 per le unità abitative unifamiliari. È iniziata la corsa alla ricerca di imprese in possesso di una qualunque delle attestazioni SOA che, peraltro, non rappresenta garanzia assoluta di qualificazione di un’impresa”.
“Forse – aggiunge – l’intenzione non dichiarata di chi ha promosso la norma è quella di introdurre una barriera di accesso alle opere di valore più elevato in favore di un piccolo numero di imprese certificate SOA a scapito delle 500.000 imprese nazionali e delle oltre 3.000 locali operanti nel comparto delle costruzioni, che costituiscono la vera ossatura del settore e rappresentano la prima risposta alle istanze dei cittadini. Il risultato ottenuto è l’ennesimo stop ad una misura che evidentemente è stata messa sul percorso del declino. Peccato!”.
Sindoni ribadisce che “questa non è la strada giusta né per contrastare il fenomeno delle frodi né per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica green. Servirebbe, piuttosto, una legge – da tempo attesa dal settore – che riconosca il profilo professionale ed i requisiti delle imprese edili senza imitare, senza ragione, negli appalti privati gli istituti tipici del settore pubblico”.
“Come Confartigianato inoltre, ci stiamo muovendo anche sul fronte dell’aumento dei prezzi di energia e materie prime. Attraverso la Confederazione Europea dei Costruttori (EBC) stiamo facendo pressione alla Commissione Europea, invocando al più presto l’adozione di specifiche misure in ambito comunitario. Stiamo sollecitando specifici interventi per fornire supporto finanziario alle PMI così da compensare l’aumento dei costi e specifiche misure di revisione dei prezzi per accelerare i termini di pagamento delle commesse, eliminare o rinviare l’applicazione di ogni onere di tassazione dei carburanti e delle altre fonti energetiche, per incoraggiare gli Stati membri a ridurre le aliquote IVA e per stimolare le attività di ristrutturazione e costruzione in tutta l’UE, per fornire e pubblicare più frequentemente i dati che hanno un impatto sui prezzi dei materiali, in modo che le imprese delle costruzioni possano anticipare meglio l’impatto sulle loro attività, per sospendere le misure di protezione dell’importazione di acciaio dai Paesi terzi e dei relativi dazi antidumping sui prodotti siderurgici”.