Direttamente interessato alla manovra ‘Salva Italia’ annunciata dal Primo Ministro Conte con l’impegno di 25 miliardi di euro, l’assessore regionale Gianni Berrino ha commentato in video-intervista gli aspetti positivi, pochi secondo lui, e quelli negativi del decreto del Governo.
“Intanto questo decreto stamattina era ancora in fase di perfezionamento senza avere al momento una versione definitiva” – dice Berrino che ha deleghe strettamente collegate ai contenuti e ai destinatari quali lavoro e politiche attive dell’occupazione, rapporti con le organizzazioni sindacali, personale e promozione turistica.
“Quindi il mio commento – prosegue – si basa su quello che è stato annunciato e scritto sui comunicati stampa dei vari ministeri. E dico: bene la cassa integrazione in deroga che riguarda tutti i lavoratori ma bisogna vedere poi come verrà interamente finanziata dato che ancora manca la ripartizione regionale di 3 miliardi e 200 milioni, e vedremo quanti di questi spetteranno alla Liguria. Ma, ripeto, bene perché riguarda anche tutto il settore agricolo”.
“Tutto il resto invece mi preoccupa a cominciare dal destino dei lavoratori stagionali per i quali è previsto un contributo una-tantum di 600 euro pari a quello per i lavoratori autonomi con Partita Iva. E mi sembra veramente una miseria di cifra. Poi vedo molto complicato il sistema di aiuti mediante il Credito d’imposta con cui pagare, ad esempio, le locazioni trattenendo appunto il 60% del credito, escludendo però le locazioni alberghiere e l’affitto d’azienda. Quindi per il comparto commercio l’unico aiuto è accedere al credito agevolato con le banche, e non penso che possa bastare”.
“Vedo nazioni come Francia e Germania – prosegue Berrino – che hanno stanziato molto di più, i francesi 40 miliardi solo per la Cassa in deroga e 300 miliardi per le imprese, la Germania ipotizza addirittura un plafond da 500 miliardi”.
“Io credo che il nostro decreto vada modificato e integrato perché così come è va incontro solo alle aziende e ai loro dipendenti che possono usufruire della Cassa integrazione in deroga. I lavoratori stagionali invece hanno già quasi tutti sfruttato la Naspi, una disoccupazione speciale che copre quattro mesi, generalmente da ottobre a febbraio quando le imprese turistiche chiudono. In Liguria ci sono centinaia di stagionali che non sono stati riassunti a marzo e forse non lo saranno nemmeno ad aprile, e in cambio si vedono offrire 600 euro con i quali ci possono fare ben poco. Noi come regione Liguria abbiamo chiesto e chiediamo maggiori tutele per questi lavoratori che rappresentano la gran parte del settore turismo”.
L’assessore prosegue dicendo: “Dobbiamo essere ottimisti e sperare che queste due crisi, quella sanitaria in corso e quella economica a seguire, finiscano velocemente, ma dobbiamo anche farci trovare pronti nel momento della ripartenza e fare in modo che le aziende turistiche riescano a sopravvivere”.
“Per farlo – conclude Berrino – dovremmo anche fregarcene un po’ dei lacci e lacciuoli che l’Europa ci impone, limiti di manovra che Francia e Germania non hanno, potendosi muovere a loro piacere. Mettiamo in campo quello che abbiamo per noi italiani e dei problemi con l’Europa ci penseremo l’anno prossimo o nel 2022. Il paziente si cura sinché è vivo, le risorse vanno messe a disposizione adesso! Il nostro Governo invece del decreto Salva Italia ha messo solo un cerotto e anche di piccole dimensioni”.